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Petizione per il torrente Noce, superate le 30mila firme. I promotori: "Da Fugatti ancora nessuna notizia"

Cittadini mobilitati per dire stop a nuovi prelievi idrici lungo il corso d'acqua. Il Comitato rinnova le richieste alla politica locale

Oltre 30mila firme in un mese e mezzo. Sono i numeri raggiunti dalla petizione popolare lanciata dal Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino per dire stop ai prelievi idrici lungo il corso del torrente Noce. La petizione è stata lanciata lo scorso 4 agosto, ed aveva raggiunto le 24mila firme già nel primo mese. Ora nello specifico, sono 29.359 le firme arrivate online, che si sommano alle 691 arrivate prevalentemente dai cittadini della Val di Sole e della Val di Non tramite modulo cartaceo.

La petizione è stata oggetto di una conferenza stampa lunedì 20 agosto: i promotori hanno rinnovato la richiesta al Consiglio della Provincia Autonoma di Trento "da un lato di intervenire con un provvedimento normativo per fermare nuovi e insostenibili prelievi idrici a scopo idroelettrico e irriguo nel bacino del Noce in Val di Sole, dall’altro di intervenire con un provvedimento normativo per evitare lo sfruttamento di un bene pubblico, di un bene comune, quale è l'acqua, da parte di soggetti privati, in tutto il Trentino".

Le firme saranno consegnate lunedì 27 settembre alle 10:30 al presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, che riceverà gli esponenti del comitato. "Ancora nessuna notizia invece - dicono i promotori della petizione - da parte del Presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti, al quale abbiamo inviato una richiesta di incontro lo scorso 26 agosto".

Il Comitato invierà a breve una richiesta di incontro con i 13 sindaci della Val di Sole e con il Commissario straordinario Redolfi per presentare i contenuti della petizione, per sollecitare un confronto pubblico sul territorio e per capire l’orientamento dei primi cittadini e delle comunità che rappresentano in merito al progetto presentato nel 2018 dal Consorzio di Miglioramento di Secondo grado della Val di Non e relativo alla captazione a scopi irrigui nel territorio del Comune di Peio.

"La campagna di raccolta firme tra la popolazione è stato un successo che mostra in modo inequivocabile la sensibilità della popolazione nei confronti delle tematiche ambientali e della difesa del territorio", ha spiegato il portavoce, Tommaso Bonazza, annunciando anche che il Comitato chiederà una richiesta ufficiale di incontro al Ministro dell’ambiente Cingolani per discutere con lui delle problematiche di gestione delle acque pubbliche che riguardano non solo il nostro territorio provinciale, ma tutti i territori dell’arco alpino. Inoltre, un altro incontro verrà richiesto al Ministro dell’agricoltura Patuanelli per esaminare le problematiche dell’agricoltura trentina, in modo da sollecitare la revisione dei parametri di concessione di contributi pubblici alle aziende agricole in un ottica di sempre maggior sostenibilità ambientale.

Cia: "Non deve mancare il confronto con la popolazione"

E sul tema dei prelievi idrici dal Noce è intervenuto anche il consigliere provinciale Claudio Cia. "È necessaria una politica seria e responsabile che pensi in maniera oculata e lungimirante al modello di sviluppo che si vuole dare al Noce ed ai territori che vivono e lavorano grazie a questo strategico corso fluviale, e ciò non può avvenire con decisioni unilaterali calate dall’alto, ma con dialogo, confronto ed ascolto dei cittadini" scrive l'esponente di Fratelli d'Italia in una nota.

Le amministrazioni comunali della Val di Sole per senso civico e dovere istituzionale avevano avviato un approfondimento sull’ipotesi del cosiddetto “tubone”, valutando costi e benefici per il territorio. "Dopo un’attenta analisi, ricorda Cia, si è rivelato non opportuno e impraticabile trattandosi, tra l’altro, di un progetto carente di ragioni di pubblico interesse, ma sollecitato da privati. Per supportare il comparto agricolo noneso si pensi dunque ad altro, come ad esempio ad incentivare e promuovere la diffusione di nuovi impianti a goccia e l’ammodernamento degli impianti esistenti per razionalizzare il consumo idrico limitando dispersioni e sprechi".

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