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Migranti, monsignor Tisi: “Basta usarli per fake news e partite politiche”

Il monito dell'arcivescovo di Trento alla festa di Villa Sant’Ignazio

“Mentre la guerra sta finendo nei titoli di coda, quello dei migranti è un tema che sta scivolando ancora di più nei titoli di coda e c’è il rischio che adesso qualcuno vada a ripescarlo per farlo arrivare nelle prime pagine e per strumentalizzarlo. In quel momento dovremo essere molto chiari nel dire che non è più possibile usare i migranti per diffondere fake-news e partite di tipo politico“. Così l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi alla festa di Villa Sant’Ignazio, sabato 30 luglio, in occasione della memoria liturgica di Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti.

Al centro dell’evento sulla collina di Trento il tema delle migrazioni, con ospite il gesuita croato padre Stanko Perica, che opera a Bihac, crocevia della rotta balcanica. Con lui i responsabili del centro Astalli di Trento, braccio operativo dei Gesuiti sul terreno dei migranti, con attività condotte spesso in stretta collaborazione con l’Arcidiocesi di Trento. Ospite della festa, non a caso, l’arcivescovo Lauro Tisi che ha concelebrato la santa messa, insieme al responsabile della comunità trentina dei gesuiti, padre Alberto Remondini.  

L’arcivescovo Tisi ha ricordato anche la figura di Sant’Ignazio: “La sua vita non è stata racconto - ha detto Tisi -, ma dato di realtà. Sant’Ignazio è una provocazione: bisogna lasciare che il sangue provochi il venir fuori da te di quei tratti d’umano che portano a gesti di futuro e di compassione. Ignazio ha trasformato la sua ferita in una vita in uscita, una vita per tornare a essere umano”.

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