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La manifestazione

In migliaia per Giulia Cecchettin: "Bruciamo tutto per te"

Una marea umana ha risposto all'appello di Non una di meno Trento per commemorare la 22enne veneta uccisa nei giorni scorsi e tutte le altre 104 vittime di femminicidio scomparse dall'inizio dell'anno

Oltre un migliaio di persone sono scese in piazza ieri sera, lunedì 20 novembre, per celebrare la memoria di Giulia Cecchettin, l’ultima vittima di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno, e per gridare il proprio sdegno contro la violenza di genere che, spesso, sfocia in tragedia.

Trento ha risposto in maniera forte all’appello di Non una di meno, con una lunga marea umana che ha percorso le vie del centro cittadino dietro uno striscione con la scritta “La paura non ci appartiene. Con la nostra rabbia lottiamo tutte insieme”. Una scena molto simile come quella vissuta a Rovereto mesi fa con la fiaccolata in memoria di Iris Setti; in fondo, anche in quel caso si parlava di donne uccise da uomini.

Manifestazione Giulia Cecchettin Trento 20 Novembre 2023

“Trento è transfemminista”

Giulia Cecchettin, come Iris Setti e Mara Fait come le altre 102 vittime di femminicidio nel nostro Paese, sono state ricordate a suon di cori, slogan, grida e applausi dalle tantissime donne e dai tantissimi uomini che hanno deciso di esserci. “Perché esserci è giusto, doveroso, necessario” ha commentato una studentessa in mezzo al corteo; a farle eco un signore di mezza età, poco lontano, che alla domanda del perché avesse scelto di manifestare ha detto: “Giulia poteva essere mia figlia”. Inutile aggiungere altro.

Filippo Turetta è stato arrestato in Germania

Presenti anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti (contro il quale Non una di meno ha lanciato una stilettata, chiedendogli di riattivare i corsi di genere cancellati nel precedente mandato) e la giunta del sindaco Franco Ianeselli. Sono stati gli slogan, però, i veri protagonisti della passeggiata rumorosa.

“Il femminicidio è un omicidio di Stato perché non siamo protette”, “Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto”, “Che tremi ogni fascista, oggi Trento è transfemminista”, “I minuti di silenzio sono provvedimenti che prendete solo dopo che veniamo uccise”, "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce" e poi quello che da giorni sta risuonando sui social e nelle piazze: “Lo stupratore non è malato, è figlio sano del patriarcato”.

Il lungo elenco

Partito da via Verdi, il corteo ha raggiunto piazza Santa Maria Maggiore dove c’è anche la panchina rossa dedicata a un’altra vittima di femminicidio, la pastora Agitu, passando poi per il centro storico, via Belenzani dove si trova la sede del comune, quindi piazza Cesare Battisti, con l’arrivo accolto da un lungo tintinnio di chiavi.

Qui il corteo ha dato la lettura delle 105 vittime di femminicidio di questo sanguinoso 2023: un lungo elenco di nomi, età, città, accompagnati da un colpo di tamburo. Un elenco di vite spezzate dal mostro che si cela dietro il volto pulito dei bravi ragazzi, degli ex sedicenti pentiti e di tutte quelle casistiche in cui un uomo muove violenza su una donna fino a toglierle la vita. Un elenco violento solo da ascoltare, durissimo da digerire, ma impossibile da dimenticare. Un elenco terminato con Giulia Cecchettin, 22 anni, tutta una vita davanti che ora non c’è più.

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