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Folklore

I krampus piacciono ancora? Tornano le polemiche per le loro sfilate

Dal sacerdote che chiede "Più Gesù e meno diavoli" al comune che minaccia multe

Quella a cavallo tra il 5 e il 6 dicembre, come noto, è la notte dei krampus, i demoni del folklore dolomitico con volti spaventosi e vestiti con pelli di capra impegnati nello spaventare curiosi e passanti prima dell’arrivo di San Nicola.

Una tradizione figlia di questo territorio e che è diventata col tempo un’attrazione per i turisti delle altre regioni che, spesso, approfittano del ponte dell’Immacolata proprio per venire a vedere le sfilate dei krampus e fare un salto ai mercatini di Natale.

Ma i krampus non piacciono a tutti. Ne è un esempio quanto riportato dall’assistente spirituale per la famiglia della diocesi di Bolzano e Bressanone don Toni Fiung che ha dichiarato: “Più Gesù e meno diavoli”, aggiungendo poi: “Mi chiedo perché la gente abbia bisogno di spettacolo e orrore in questo periodo dell’anno, quando il periodo dell’Avvento è desiderato come un tempo tranquillo. Che immagine stiamo trasmettendo ai nostri bambini e ai nostri giovani?”.

Quando i krampus furono attaccati al mercatino di Natale

La tradizione, spesso, rischia di collimare con l’attualità. Infatti, nei tempi più recenti i krampus, o meglio i volontari che li interpretano, sono stati accusati addirittura di autentiche aggressioni, tanto che alcuni comuni hanno deciso di fare ordinanze in merito.

È il caso di Dobbiaco, dove sono state autorizzate le sfilate dei krampus solo il 5, il 6 e l’8 dicembre, pena una multa di 300 euro. Tante anche le sfilate in programma in Trentino; chissà se con polemica o meno.

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