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"Far san Martìn": cosa significa il detto

Antico proverbio legato alla scadenza dei contratti agricoli, ancora oggi in uso: ecco la spiegazione

"Far san Martìn". Cosa significa? In Trentinno la frase è usata per dire "traslocare, andare via". Se vi siete mai chiesti da dove derivi questo modo di dire sappiate che è collegato alla festa di San Martino che si celebra l'11 novembre. Tale data era, un tempo, la scadenza dei contratti agricoli. Contratti di gestione della terra ai quali era legata spesso anche la casa. Perciò a san Martino, se il contratto era in scadenza, bisognava anche traslocare. 

Il riferimento a questa pratica è rimasto anche in diversi toponimi agricoli. A Trento il sobborgo collinare di Martignano, vocato alla viticoltura, sulla collina est deve probabilmente il suo nome proprio a questa usanza: lì si trovavano un tempo i campi "nuovi", dati in affitto l'11 novembre di ogni anno. Non si contano le zone agricole che hanno nomi come "Martina" o "Martinella", in particolare nel Trentino meridionale. 

A legare il santo, vescovo di Tours, all'agricoltura sono anche i numerosi proverbi sul vino, ed in questo caso la rima sembra essere una poetica coincidenza. "A san Martìn ogni mosto l'è vin", "a san Martìn se tasta el vin", e via dicendo. Non mancano i riferimenti alla cosiddetta "istà de san Martìn", un breve ma consistente aumento delle temperature prima dell'arrivo dell'inverno. Peccato però che "l'istà de san Martìn la dura tre dì e 'n pochetìn". Curiosamente c'è anche un proverbio che non è legato alla vite ma ad un altro, più coreografico, rampicante: "chi che 'l vòl en bel giardìn 'l pianta le rose a san Martìn". 

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