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Emergenza freddo

Posti letto all'ex scuola Bellesini per chi dorme all'addiaccio

Il sindaco e l’assessora Maule: "Di fronte a questa emergenza non si può stare a guardare, ora servono soluzioni strutturali"

Porte aperte nell'ex scuola Bellesini per chi non ha un posto dove dormire, a Trento. A deciderlo è stata l’Amministrazione comunale e lo ha comunicato nella giornata di sabato 10 dicembre. La sera prima, in Alto Adige, il corpo di un giovane migrante è stato trovato privo di vita in un riparo di fortuna. 

L'emergenza freddo è una questione che si riaccende ogni anno con l'abbassamento delle temperature e che, di conseguenza, vede molte persone in cerca di un letto e un posto caldo per la notte. Per questo il Comune ha messo a disposizione le aule dell’ex scuola per l’accoglienza delle persone che in questi giorni passano la notte all’addiaccio.

In particolare, l’edificio offrirà un posto letto a chi attualmente dorme in strada perché non ha i requisiti per essere inserito nel sistema di accoglienza provinciale. Il sindaco Franco Ianeselli e l’assessora Chiara Maule hanno contattato nelle scorse ore alcuni soggetti del terzo settore per individuare il potenziale gestore della struttura. Tutti i dettagli sulle modalità dell’apertura dell’ex scuola e sui posti letto disponibili saranno comunicati a breve.

"Con la nevicata di ieri (9 dicembre ndr) e con l’abbassamento delle temperature previsto per i prossimi giorni, la situazione dei senza dimora della città si è aggravata - spiega Ianeselli, oggi a Danzica insieme all’assessora Maule per la cerimonia che proclamerà la capitale europea del volontariato 2024 -. Da qui la decisione di cercare in fretta una soluzione. Sappiamo bene che questa è un’emergenza ampiamente prevista, ma l’Amministrazione comunale non ha né la competenza né le risorse per affrontarla. Tuttavia, di fronte a una situazione come questa non si può certo stare a guardare. Dobbiamo ringraziare ancora una volta il terzo settore e il volontariato che non si tirano mai indietro e non fanno mancare il loro supporto".

Aggiunge l’assessora Maule: "Le persone che attualmente vivono in strada sono per lo più di richiedenti asilo, molti di loro sono arrivati a Trento via terra. Vivono in una sorta di limbo, sono in attesa di una risposta sullo status di rifugiato dal Commissariato di Governo. Non c'è una struttura che li accolga anche se tra di loro c’è pure qualcuno che lavora. A volte si tratta anche di famiglie con bambini per le quali i nostri Servizi sociali si affannano a cercare un posto. Urge trovare soluzioni strutturali altrimenti il prossimo inverno l’emergenza si ripresenterà con la stessa drammaticità di oggi".

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