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Dpcm in arrivo il 3 novembre, torna l'autocertificazione, misure diverse in base all'indice Rt

Le nuove strette annunciate dal premier Giuseppe Conte

Annunciato dal premier Giuseppe Conte, il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) arriverà nella giornata di martedì 3 novembre. Le misure che sono state oggetto di discussione per qualche giorno prevedono una nuova stretta, il ritorno dell'autocertificazione, coprifuoco e per qualcuno un lockdown. Pare che per le diverse regioni, con le diverse criticità emerse, verranno adottate misure differenti.

Il nuovo Dpcm oggi e le regioni verso il lockdown totale

Come riporta Today il bollettino della Protezione Civile lunedì 2 novembre riportava 22253 nuovi casi e 233 morti con 50mila tamponi in meno rispetto al giorno precedente, mentre le terapie intensive occupate ammontavano a 2022, in aumento di 83 posti. Per questo Conte ha annunciato chiusure differenziate tra regioni spiegando che l'Italia sarà divisa in tre zone che avranno un livello di rischio crescente, in base alle quali sarà il governo a decretare le chiusure. Questo servirà a superare l'incredibile situazione venutasi a creare con gli enti locali, che si sono rifiutati di assumersi la responsabilità del lockdown. Il nuovo Dpcm che oggi o al massimo domani vedrà la luce quindi: 

  • individuerà tre aree corrispondenti a tre scenari di rischio in base ai quali verranno varate misure via via più restrittive;
  • una fascia sarà quella delle regioni che si trovano già nello scenario 4 e dove le misure saranno varate contestualmente al Dpcm; 
  • la seconda fascia sarà riservata alle regioni a rischio alto ma che si trovano ancora nello scenario 3; qui le misure saranno meno restrittive;
  • la terza fascia sarà quella del resto del territorio nazionale;

Il calcolo sarà effettuato in base al report del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità e le aree diventeranno zone rosse (è possibile che i provvedimenti riguardino intere regioni) con un'ordinanza del ministro Roberto Speranza. Si tratterà di quello che è stato definito in più occasioni un "lockdown morbido" o "soft" che interesserà però gradualmente tutta l'Italia. Tra le misure attese ci sono:

  • Il coprifuoco, che dovrebbe scattare alle 21 (ma Conte ha parlato ieri di "tarda serata" aprendo quindi alla possibilità di fissarlo alle 22);
  • la Didattica a Distanza nelle scuole superiori e nell'ultimo anno delle scuole medie (anche questa misura è ancora in discussione); 
  • la chiusura anticipata o totale dei negozi non essenziali e dei pubblici esercizi come bar e ristoranti;
  • la riduzione della capacità dei trasporti pubblici al 50% annunciata già ieri alla Camera dal premier

In base alle nuove regole la sera si potrà uscire solo per motivi di lavoro, salute o comprovata necessità e si dovrà compilare un'autocertificazione. I centri commerciali resteranno chiusi nei festivi e nei pre-festivi mentre resteranno aperti alimentari, farmacie e tabacchi. La Didattica a Distanza al 100% lascerà a casa un altro milione di studenti. 

Lockdown Italia: la mappa delle regioni a rischio

Le regioni a rischio lockdown sono Lombardia, Piemonte e Calabria che hanno un indice di contagio Rt sopra l'1,5 (di fatto è anche sopra 2) e una trasmissione incontrollata del coronavirus e di Covid-19. Per loro sono in preparazione dai lockdown locali a livello provinciale per almeno 3 settimane alla limitazione della mobilità individuale fino alla chiusura dell'intera Regione ad eccezione delle attività essenziali. In questa fascia si è già posta, autonomamente, la provincia di Bolzano: dopo aver lasciato aperti bar e ristoranti in contrasto con il Dpcm del 24 ottobre, ora ha annunciato un lockdown di 3 settimane. 

In seconda fascia ci sono invece tutti quei territori in cui il fattore di rischio è compatibile con lo scenario 3 , con un Rt tra 1,25 e 1,5 e una "trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo". In questo caso sono previsti interventi "lievemente meno restrittivi" ha detto il premier. Quali? Chiusura di attività, limitazioni alla mobilità in comuni e province, chiusura di scuole e università in base alla situazione epidemiologica. Nell'ultima fascia, la terza, finiranno invece tutte le Regioni che hanno un indice di rischio compatibile con lo 'scenario 2', dove l'Rt è tra l'1 e l'1,25. Stando all'ultimo monitoraggio disponibile, in questa fascia oggi ricadrebbero solo la Basilicata (1.04) e la Sardegna (1.12). 

La grande differenza rispetto al lockdown di primavera è che le fabbriche resteranno tutte aperte, così come le aziende agricole, gli allevamenti e gli stabilimenti di macellazione. Insomma stop alle vendite, ma la produzione va avanti. Al ristorante non ci si potrà più sedere ma sarà possibile ordinare il cibo da farsi consegnare a casa o al lavoro. Che dovrebbe andare al 100% in smart working negli uffici pubblici ed essere fortemente raccomandato nel privato.

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