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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Chico Forti, a due mesi dalla comunicazione di Di Maio non è ancora tornato in Italia

Alla fine del 2020 era stata comunicata la notizia che il trentino sarebbe tornato presto a casa, ma la situazione si è arenata. I motivi li ha spiegati Rizzetto alle telecamere di Cusano Italia Tv

Chico Forti non è ancora tornato a casa, sono passati due mesi da quando Luigi Di Maio comunicò la lieta notizia del rimpatrio. Chico è un ex produttore televisivo ed ex velista che è stato condannato all'ergastolo il 15 giugno del 2000 negli Stati Uniti d’America per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio di due anni prima. L'Onda di Chico ha tenuto in alto l'attenzione su questo caso giudiziario. I suoi sostenitori sono certi che il trentino sia stato «ingiustamente condannato». Il collegamento tra Chico e la vittima stava nei rapporti che l'ex produttore televisivo aveva instaurato con il padre di Dale, Anthony Pike, per una compravendita del Pikes Hotel, a Ibiza. Il 15 febbraio del 1988 il corpo del figlio del venditore venne trovato senza vita sulla spiaggia di Sewer Beach a Miami e nonostante Chico si sia sempre dichiarato e tuttora afferma di essere innocente, finì dietro alle sbarre.

Il deputato di Fratelli d'Italia, Walter Rizzetto, è interventuto surante una puntata di Crimini e Criminologia su Cusano Italia Tv affermando che sta seguendo da vicino la storia e gli sviluppi di Chico. «Purtroppo dopo l’annuncio del ministro degli Esteri Luigi Di Maio del dicembre scorso, l’iter per il ritorno in Italia di Chico Forti si è arenato per tre motivi sostanzialmente» ha spiegato Rizzetto a Fabio Camillacci, durante la puntata di febbraio dedicata a Chico. «Il primo è un motivo meramente politico, cioè la crisi che ha portato alla caduta del governo Conte-bis; e in certi casi i lavori di Palazzo Chigi e quelli parlamentari si paralizzano. L’altro motivo è legato alla pandemia di Covid-19 che limita gli spostamenti, soprattutto a livello internazionale. Il terzo motivo riguarda le elezioni americane e il passaggio di consegne alla Casa Bianca tra Trump e Biden acuito peraltro dall’assalto a Capitol Hill».

Rizzetto ha poi dichairato che Fratelli d’Italia insieme altre forze politiche stanno lavorando per cercare di sbloccare lo stallo, auspicando che questo possa accadere in un paio di settimane, quindi per la metà di marzo. «Merita di tornare nel suo Paese, per me è innocente ma è chiaro che poi in Italia il suo caso verrà esaminato dai giudici di casa nostra» ha concluso Rizzetto. 

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