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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'intervista / Spormaggiore

"Nel mio B&B si paga col baratto"

Anna Lorandini, titolare del B&B Primavera di Spormaggiore è l'unica host trentina ad accettare questa forma di pagamento nella sua struttura. Una scelta che le ha permesso di riscoprire la bellezza dell'ascolto e della fiducia nei confronti degli altri

Il Trentino è pieno di bed and breakfast accoglienti, con l’affaccio sulle montagne e l’abbraccio dei boschi a rendere possibile quella riconnessione con la natura che solo certe atmosfere possono dare. Ci sono poi quelli che accettato una forma di pagamento tanto antica quanto potenzialmente innovativa: il baratto. È il caso del B&B Primavera di Spormaggiore, gestito da Anna Lorandini. L’interno è accogliente come il caldo abbraccio del fuoco di un camino quando fuori nevica, la vista è impagabile ovunque ci si giri, la cameretta è deliziosa, così come le marmellate e i dolci che propone Anna, una host trentina che ha fatto tornare tornare il baratto come forma di pagamento. Una scelta che, in realtà, nasconde una filosofia rivoluzionaria per la società in cui viviamo.

Anna, come le è venuta l’idea del baratto?
“Non è stata una mia idea, ma del portale bedandbreakfast.it; sono alcuni anni che promuove questo tipo di turismo 2.0, in cui si può anche pagare col baratto. In sostanza, l’ospite ti porta le sue esperienze, le sue capacità al posto del pagamento di una notte. L’albergatore scrive quali sono le sue esigenze e i clienti fanno le loro proposte. Lì si trova il punto d’incontro da mettere in pratica nella settimana del baratto che, solitamente, è a novembre”.

Lei cosa ha ricevuto dai suoi ospiti?
“Un servizio fotografico alla struttura e la sistemazione del sito e del gestionale. Ho avuto entrambi da dei ragazzi splendidi”.

Le bontà del B&B

Come è andata questa esperienza?
“Sono due anni che partecipo alla settimana del baratto, mi sono trovata molto bene. Mi piace questo scambio di beni e di professionalità. E poi c’è un altro dettaglio”.

Dica.
“Così è più caloroso poter accogliere gli ospiti, li rendi partecipi di quello che è il tuo B&B, si sentono coccolati. E loro ti aprono le porte delle loro vite, delle loro capacità. Molti arrivano come ospiti ma vanno via come amici. Soprattutto adesso, dove in generale si vede un turismo mordi e fuggi”.

Lei non mi sembra solo una host, come si usa dire. O sbaglio?
“Io cerco il contatto umano che vada oltre il soggiorno. Mi fermo con gli ospiti, facciamo due chiacchiere, li ascolto. Non si ha più tempo di ascoltare, soprattutto in certe strutture moderne, che hanno tutti i comfort, meno il calore umano”.

Qui invece c’è.
“Sì. I miei ospiti definiscono la loro esperienza qui come coccolosa”.

Ci aveva mai pensato al baratto prima che glielo proponesse la piattaforma?
“No. A dire il vero non ci avrei pensato. Ero un po’ diffidente, magari poteva arrivare qualcuno di poco raccomandabile. Ho scelto di fidarmi. Mi ha ripagato tantissimo questa cosa dell’avere fiducia nell’altro”.

Un momento di relax durante l'intervista

Il suo B&B nasce nel 2015. Che cosa trovano di speciale i suoi clienti da quasi 10 anni?
“Beh, il mio cavallo di battaglia sono le torte da colazione, alla mela o al vino rosso. Sulle marmellate ci gioco un po’, a volte mescolando anche frutta secca. Poi miele di apicoltori, formaggio del trentino, tutto a km 0. E quel senso di calore e di famiglia che, forse, abbiamo un po’ perso”.

Consiglierebbe il baratto ai suoi colleghi?
“Sì, soprattutto a chi ha strutture piccoline come la mia. Scegliete di fidarvi, otterrete gesti di qualità e riscoprirete il contatto con l’ospite, che è il primo passo per creare amicizie”.

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