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Rivolta contro la tv tedesca Sat 1: "Fermate il documentario sul Garda"

Infuriano le polemiche sul documentario di Sat 1

C'è chi già la chiama “inchiesta scomoda”: è il documentario a quanto pare in corso di realizzazione da parte della tv tedesca Sat1, che trasmette sia in Germania che in Austria e in Svizzera. Si tratterebbe di un’inchiesta sull’attuale sistema di collettamento dei reflui fognari del lago di Garda, con focus sugli ormai celebri scarichi a lago, che da tanti anni accendono il dibattito in quanto scaricherebbero acque bianche ma anche acque nere – è il caso degli sfioratori di piena – in situazioni di emergenza. E prima ancora della messa in onda si scatena la mobilitazione della politica: Barbara Mazzali, assessore regionale lombarda al Turismo, sarebbe già pronta a diffidare l’emittente dal trasmettere il video dell’inchiesta.

Il documentario non vada in onda

“L’emittente tedesca Sat 1 – si legge in una nota – non mandi in onda il documentario televisivo che danneggia, con fake news, l’immagine turistica del lago di Garda. Sono pronta a chiedere una diffida”. La Regione fa sapere che la stessa emittente avrebbe già contattato “molteplici amministratori locali di comuni del Garda, chiedendo loro informazioni su possibilità irregolarità nello smaltimento delle acque reflue sul lago: sono domande inopportune e improprie, nonché fuorvianti, perché inducono a risposte errate”, sostiene Mazzali.

“Il sistema di collettamento fognario dei Comuni del lago – continua l’assessore regionale – convoglia regolarmente le acque reflue al depuratore di Peschiera che le scarica nel fiume Mincio, adempiendo ai criteri di legge, con rigorosi controlli. Come è noto si sta studiando, inoltre, il potenziamento del sistema con la realizzazione di uno o due depuratori riferibili alla sponda bresciano. L’ottimo stato delle acque del lago è testimoniato dalle Bandiere Blu assegnate a Gardone Riviera, Toscolano Maderno e Sirmione”.

Mazzali smentisce anche le problematiche relative alla siccità: “La situazione del lago è nelle medie storiche del periodo estivo e il livello delle acque è quest’anno rassicurante in relazione alla stagione irrigua e turistica. Sat 1 – conclude – costruisce un documentario sul Garda facendo illazioni sull’inquinamento delle sue acque e siccità”.

La questione degli scarichi a lago

La questione degli scarichi a lago in realtà non è nuova e non è mai stata del tutto risolta. Il Movimento 5 Stelle, solo pochi anni fa (era il 2017), in collaborazione con altre realtà e associazioni ambientaliste aveva concluso una prima mappatura degli scarichi a lago: nel solo comune di Desenzano ne erano stati trovati ben 48 di cui ben 17 di cui non era stato possibile “ricostruirne il percorso e la provenienza, così come non è possibile sapere quale tipologia di tubazioni o scarichi civili intercettino”. Altri 13 risultavano collegati direttamente “a sfioratori di reti di tipo misto, in cui confluiscono acque nere e bianche provenienti dalle abitazioni dove non sono presenti tubature separate”: altri 5 costituivano invece “scarichi di emergenza o di troppo pieno, in cui risulta frequente che l’eccesso di portata venga drenato a lago”.

Negli ultimi anni il comune ha positivamente concluso diversi interventi di ripristino, sistemazione e altro, ma il problema come detto non è del tutto risolto (e riguarda anche tante altre località della riviera). Sul tema dell’inquinamento delle acque e delle spiagge, è atteso in queste ore il report 2023 della Goletta dei Laghi di Legambiente: come ogni anno, verranno segnalati i luoghi dove il deflusso delle acque risulta “inquinato” o “fortemente inquinato”.

Il depuratore del Garda

Anche il dibattito sul depuratore è tutt’altro che una novità. Tra favorevoli e contrari, possibilisti e oppositori, della sua localizzazione (l’ipotesi è che i nuovi impianti si facciano a Gavardo e Montichiari) si discute ormai da anni. Ed è la stessa politica locale a richiedere l’attenzione che ora la Regione vorrebbe taciuta. Così il Partito Democratico di Lazise in una nota dei primi di giugno: “Il collettore comincia ad essere vecchio e necessita di manutenzione, che è iniziata: non ha una durata a tempo indeterminato, ma una vita utile di 40 anni. Collettore e depuratore di Peschiera non solo sono vecchi: visto il progressivo aumento del turismo, cominciano ad essere insufficienti. A questo punto, visto l’invecchiamento delle condutture (soprattutto quelle che attraversano il lago fino a 247 metri sott’acqua) e l’aumento esponenziale del turismo, si deve decidere qualcosa. Bisogna farlo prima che scoppi una bomba ecologica che metterebbe a rischio la qualità delle acque del lago”.

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