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L'ipotesi dei tamponi rapidi ogni settimana per tornare a scuola

Rientro in classe con test rapido ogni settimana, è un'ipotesi per la riapertura delle scuole. Miozzo, consulente del ministro Bianchi, intanto assicura: la campagna vaccinale per docenti e non docenti “sta andando avanti molto bene”

È quasi ora di un nuovo Dpcm e una delle domande più lette e sentire riguarda la scuola: alunni e studenti torneranno alle lezioni in presenza dopo Pasqua? Pare che le scuole saranno le prime (e forse uniche) attività a riaprire, almeno quelle dell'infanzia e le primarie anche in zona rossa, mentre in fascia arancione si dovrebbe tornare in classe al 50%. “Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis.Le primarie e quelle dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni. E quindi speriamo, speriamo, subito dopo Pasqua”, erano state le parole del premier Draghi. 

Tamponi rapidi per riaprire le scuole

Come riporta Today, nel piano per una riapertura in sicurezza e per limitare e contenere il più possibile l’ulteriore diffusione del virus c'è l'idea di sottoporre gli alunni al tampone rapido per tornare in classe.

Una richiesta, quella dei tamponi rapidi per gli studenti al rientro a scuola (anche per quelli della scuola dell’infanzia) che arriva dal ministro Bianchi, coadiuvato dall’ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo. Il test dovrebbe essere fatto il primo giorno di scuola, al rientro, e poi ripetuto una volta a settimana. Nel caso dovessero riscontrarsi casi di positività, allora tutta la classe dovrà sottoporsi al tampone molecolare. Durante il questione time del 24 marzo alla Camera, dopo aver ribadito che la ripresa delle attività didattiche in presenza “rappresenta un obiettivo prioritario che il governo condivide pienamente”, Bianchi aveva ricordato come del dl Sostegni fossero state stanziate "le necessarie risorse – 150 milioni – per l’acquisto di ulteriori dispositivi di protezione e materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, per la predisposizione di presidi medico – sanitari di supporto all’attività di somministrazione di test diagnostici alla popolazione scolastica e all’espletamento del contact tracing per il più efficace e tempestivo raccordo con i Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali”. 

La vaccinazione degli insegnanti

Un'altra delle questioni da affrontare per quanto riguarda la riapertura delle scuole è la vaccinazione degli insegnanti. “Abbiamo dato un’accelerazione importante alla campagna, su base nazionale siamo riusciti a vaccinare più della metà del personale scolastico”, ha detto ancora il ministro Bianchi.

Secondo l’ultimo aggiornamento del report del governo sull’andamento delle vaccinazioni in Italia, per quanto riguarda il personale scolastico risultano circa 847mila somministrazioni, anche se in quasi tutte le regioni vengono conteggiati insieme docenti e dipendenti universitari (e l'andamento delle vaccinazioni presenta differenze importanti da regione a regione). Al momento i docenti e i membri del personale scolastico che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino sono circa 600mila su un totale di un milione e 200 persone. 

Per Miozzo in ogni caso "la campagna vaccinale sta andando avanti molto bene e contiamo di raggiungere la stragrande maggioranza del corpo docente e non docente subito dopo Pasqua”.

Metà dei docenti e genitori è contraria alla riapertura in zona rossa

“Assicurare il ritorno alle lezioni in presenza quantomeno per gli alunni della scuola dell'infanzia e di quella primaria deve spingere Governo, Parlamento e tutte le forze politiche a operare per un unico obiettivo: i più piccoli, quelli maggiormente colpiti dalla deprivazione culturale, sociale e umana conseguente alla chiusura degli istituti, devono rientrare in classe il prima possibile. Si tratta di un imperativo morale di fronte al quale non si può restare inerti”, ha dichiarato oggi Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell'Istruzione.

La riapertura delle scuole resta un tema che divide. Nessuno sottovaluta l'importanza della scuola in presenza, per i bambini più piccoli ma anche per gli alunni di medie e superiori, e l'importanza dal punto di vista sociale, culturale e umano. Un valore che non è soltanto simbolico ma anche molto pratico, mentre permangono al tempo stesso incertezze e timori, come dimostra un recente sondaggio condotto dal portale Tecnica della Scuola, su 10.094 lettori, chiamati a dire la loro sul rientro in classe dopo Pasqua anche in zona rosa: il 49,3% si è detto contrario al rientro in classe di tutti i gradi scolastici, contro un 33% favorevole a una riapertura in presenza e un 17% che pensa sia giusto riaprire solo per le scuole dell’infanzia e le primarie.

Più della metà delle persone che hanno fornito le loro risposte a Tecnica della Scuola sono genitori (considerando anche i genitori/docenti)  e complessivamente i docenti rappresentano circa il 45% dei lettori che hanno partecipato al sondaggio. 

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