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Renate Holzeisen, la no vax candidata alle prossime elezioni

"Ieri siamo stati la Resistenza, oggi siamo la Rinascita" ha detto proprio la candidata

"Ieri siamo stati la Resistenza, oggi siamo la Rinascita". Con queste parole l'avvocata altoatesina Renate Holzeisen ha annunciato la sua candidatura alle elezioni provinciali del prossimo 22 ottobre. "La democrazia come antagonista dell'autoritarismo e come rispetto per i Diritti e le Libertà Fondamentali, anche delle minoranze, va coltivata e vissuta innanzitutto a livello locale" dichiara Holzeisen, che critica duramente l'Oms e le vaccinazioni "con sostanze sperimentali" che hanno indebolito la sovranità del Paese.

"Vita è per una politica senza compromessi, capace di opporsi concretamente e radicalmente a qualsiasi iniziativa che violi i diritti umani e naturali e impedisca lo sviluppo del talento del cittadino e della comunità" commenta Sara Cunial, ex deputata del Movimento 5 Stelle e fondatrice della lista Vita. 

Chi è Sara Cunial

Per capire le istanze di Renate Holzeisen basta capire il profilo dell'ex depuata Sara Cunial, che aveva intrapreso una battaglia legale con il Parlamento che, nel periodo dell'obbligo del Green pass, era stata lasciata fuori dal Palazzo. Fondatrice del movimento no vax ed euroscettico "Vita" dopo aver lasciato il Movimento 5 Stelle.

Sara Cunial in campagna elettorale nel 2018 era stata sospesa per aver definito i vaccini un "genocidio" e poi riammessa nelle liste del movimento. La deputata veneta all'epoca parlava della possibilità di fornire vaccini gratis ai bambini come "genocidio gratuito": “Ricorda molto la politica di alcuni anni fa che prevedeva l’eutanasia di massa che doveva portare a una rigenerazione genetica. In primo luogo doveva investire neonati e bambini malformati e portatori di gravi handicap fisici e mentali, successivamente gli adulti». Poi riprende: «I reali contorni dell’operazione furono mantenuti strettamente riservati e segreti con la complicità di medici e personale sanitario le case di cura vennero riadattate con impianti per inalazioni di gas tossici e forni crematori per smaltire cadaveri e impedire eventuali ricerche sulle cause della morte da parte delle famiglie dei malati. Anche allora il servizio fu reso completamente gratuito”, aveva addirittura scritto su Facebook. Vere e proprie credenze anti-scientifiche: poi aveva fatto retromarcia ed era stata eletta.

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