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Ambiente

In arrivo una legge provinciale per incentivare le rinnovabili

Approvato all’unanimità in Terza commissione il ddl che semplifica le autorizzazioni per l’installazione di impianti di energia rinnovabile: fotovoltaico, biomasse, geotermica, idrotermica ed eolica

È stato approvato all’unanimità martedì 12 aprile in Terza commissione, presieduta da Ivano Job (Lega), il disegno di legge (ddl) dell’assessore all’Ambiente nonché vicepresidente della Giunta Mario Tonina sulle fonti rinnovabili. Un ddl “urgente” che arriverà in Consiglio provinciale già il prossimo 26 aprile per far fronte alla crisi energetica dovuta prima alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina. “Questo è il momento di agire sulle rinnovabili per sensibilizzare le persone che non hanno ancora preso in considerazione la possibilità di produrre energia in questo modo”, ha spiegato Tonina.

Il nome della futura legge è “Misure per la promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili”. In sostanza si vuole semplificare le autorizzazioni per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile: fotovoltaico, biomasse, geotermica, idrotermica ed eolica.

Una proposta arrivata dalla Giunta leghista guidata da Maurizio Fugatti ma che piace a tutti. “Questo ddl arriva in un momento drammatico per il costo dell’energia e riesce a mettere insieme esigenze produttive con la tutela del territorio e del patrimonio storico”, ha detto la consigliera Katia Rossato di Fratelli d’Italia. Per Alessio Manica (Pd) il ddl è più che apprezzabile e l’unica preoccupazione riguarda il non intaccare la qualità urbanistica degli edifici per cui si è riservato la possibilità di presentare qualche emendamento.

Una particolare attenzione - come sottolineato dal presidente della Terza commissione Ivano Job - verrà poi posta sull’evitare “effetti collaterali e furbizie da parte di alcuni imprenditori come avvenuto per il bonus 110 per cento sull’edilizia”. Per il consigliere M5s Alex Marini, invece, la misura si inserisce in modo incerto nel Piano energetico ambientale: “Sarebbe stato interessante conoscere i volumi di territorio utilizzabili e l’energia che si potrà produrre”, ha detto in commissione.​

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