Informatica, a Trento si studiano e archiviano i malaffare più pericolosi
Raccogliere, custodire e catalogare i software patogeni, o malware più diffusi e pericolosi, per studiarne le caratteristiche e perfezionare gli standard di sicurezza informatica necessari a neutralizzarli
Raccogliere, custodire e catalogare i software patogeni, o malware più diffusi e pericolosi, per studiarne le caratteristiche e perfezionare gli standard di sicurezza informatica necessari a neutralizzarli. È questo l'obiettivo del 'laboratorio malware', creato all'interno del Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell'Informazione (Disi) dell'Università di Trento. Un altro laboratorio è attivo a Pisa nella sede del Cnr. La Ue ha stanziato 1,3 milioni. Dal 2013 catturati 70 malware.