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Il caso

Soldi per liberare il parente in carcere: arrestati due truffatori

L’indagine è stata condotta dalla Procura di Trento

La tecnica è sempre la stessa, una delle più spregevoli, soprattutto perché fa leva sull’emotività di un soggetto potenzialmente fragile come può essere un'anziana  sola in casa quando viene colto da una terribile notizia, magari un tragico incidente che riguarda un parente e la necessità di fare qualcosa per salvarlo. È così che colpivano due truffatori di origine napoletana, uno dei quali recidivo, su cui avevano puntato gli occhi la Procura e il Gip di Trento.

I due si facevano passare per appartenenti alle forze dell’ordine o per avvocati, chiamavano delle signore anziane accuratamente selezionate e le raggiravano, inducendo a consegnare loro, dopo un primo contatto telefonico durante il quale utilizzavano come pressione psicologica l’impellente necessità di liberare il familiare trattenuto a seguito di un grave incidente stradale con gravi conseguenze, denaro in contante o gioielli d’oro. Per cosa servivano? Per pagare la cauzione: questa la risposta data alle ignare vittime.

E così, i carabinieri di Verona, assieme ai colleghi di Napoli, hanno arrestato nella città partenopea questi due truffatori, sui quali pendeva un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip di Trento su richiesta della Procura. I raggiri andavano avanti da tempo, se si considera che l’indagine era partita a luglio 2022.

Proprio dall’indagine si è riusciti a risalire a una struttura ben ramificata, con tanto di centralinista e addetti al ritiro del denaro. Le provincie colpite sono state Verona, Parma, Mantova, Pavia e appunto Trento, con donne oltre gli 80 anni e sole in casa scelte come vittime; secondo le indagini, il tutto avrebbe fruttato circa 12mila euro. I due arrestati, finiti dietro le sbarre a Napoli, dovranno ora rispondere di associazione per delinquere e truffa aggravata continuata.

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