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La questione

Condannato per droga? Niente permesso di soggiorno

L'uomo aveva scontato una pena di 3 anni, con multa di 14mila euro e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per reati legati agli stupefacenti, in concorso con altre persone

Aver scontato la propria pena e aver trovato un regolare lavoro, non sono stati reputati elementi sufficienti per convincere la questura e il Consiglio di Stato ad accogliere la richiesta di permesso di soggiorno di un uomo nigeriano. A riportare la notizia è L’Adige, che ha ricostruito tutta la vicenda.

Il protagonista di questa vicenda era stato condannato a 3 anni di reclusione, 14mila euro di multa e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, oltre alla misura di espulsione dal territorio, per aver commesso reati in materia di stupefacenti, in concorso con altre persone.

L’uomo, dopo aver scontato la sua pena, ha cercato lavoro e quando ha chiesto in questura il rinnovo del permesso di soggiorno, ha specificato che era per motivi di lavoro subordinato. La richiesta è stata respinta prima dalla questura prima e poi dal Consiglio di Stato.

Il motivo è da ricercare in una norma specifica che stabilisce che in Italia lo straniero “che si considera una minaccia per l'ordine pubblico e la sicurezza dello Stato”.  L’unico cavillo che avrebbe potuto tenere legata questa persona al territorio sarebbe stata, se ci fosse stata, la presenza di familiari in Italia e altri dettagli intorno a quella situazione. In assenza di questo, come pare nel caso del protagonista della storia, la richiesta viene respinta.

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