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Cronaca

Trentino, numeri da zona gialla. Si attende la decisione del ministero

Fugatti: "Scivoliamo verso la zona gialla". Decisivi i dati sulle ospedalizzazioni

"Il Trentino scivola verso la zona gialla" ha commentato giovedì il presidente Maurizio Fugatti durante la conferenza stampa post maratona vaccinale. L'impennata di ricoveri nelle ultime ore (20 in più solo nella giornata di giovedì), ha portato la provincia a sforare tutti i parametri della zona gialla: l'incidenza (dove il limite fissato è di 50 casi ogni 100mila abitanti), il 10% dei posti letto occupati in terapia intensiva (saliti ieri al 17% e dunque soglia ampiamente sforata) e il 15% di quelli in area medica. Proprio l'ultimo parametro è quello più ballerino. Con il bollettino di giovedì la soglia è stata toccata, ora si aspetta solo il consueto monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, atteso nella mattinata di venerdì. Possibile, come ha ricordato anche Fugatti in conferenza stampa, che il cambio di colore slitti alla settimana successiva, e diventi effettivo da lunedì 20 dicembre.

Zona gialla a Natale: le sette regioni a rischio

Nel bollettino covid di ieri sono state cinque le regioni sopra quota mille nuovi contagiati: Veneto (+1.928 casi con tasso 5,3% calcolato su 36.256 test), Emilia-Romagna (+1.656 casi con tasso 7,7% su 21.507 test), Lombardia (+1.486 casi con tasso 3% su 50.122 test), Lazio (+1.376 casi con tasso 5% su 27.201 test) e Piemonte (+1.215 casi con tasso 2,5% su 48.798 test). L'abbandono della zona bianca e l'ingresso in zona gialla si verifica quando l'incidenza dei contagi supera i 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive, il tasso di occupazione dei posti letto in area medica di pazienti Covid-19 supera il 15% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva supera il 10%. Queste tre condizioni devono verificarsi contemporaneamente.

Il Friuli-Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano sono già in zona gialla da qualche giorno. Entro Natale, se i numeri dovessero continuare ad aumentare, potrebbero raggiungerle anche Lazio, Liguria, Marche, Veneto, Valle d'Aosta. Insieme al Trentino, anche la Calabria rischiano invece di finire nell'area a minori restrizioni (zona gialla) già da lunedì prossimo, 13 dicembre, o al più tardi da lunedì 20. In totale, dunque, sono sette le regioni a rischio.

Dove crescono i ricoveri

Dall'ultimo bollettino del 9 dicembre di Agenas, l'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva a Trento ha registrato un balzo del 4%, arrivando al 17%. Alte percentuali che superano la soglia del 10% sono in Friuli-Venezia Giulia che si trova al 14%, in Liguria al 13%, nel Lazio, nelle Marche e in Veneto, tutte e tre al 12%, in Calabria all'11%. Per quanto riguarda la soglia dell'area medica, a superare il 15% è il Friuli-Venezia Giulia con il 23%, la Valle d'Aosta con il 24%, la provincia autonoma di Bolzano con il 19% e la Calabria con il 17%.

Riguardo al tasso di occupazione dei posti letto a livello nazionale, l'Italia registra l'11% in area medica e il 9% in area critica, ma con notevoli differenze regionali. Le terapie intensive sono in crescita in Abruzzo (6%), Campania (5%), Lazio (12%), provincia autonoma di Trento (17%) e Piemonte (7%). Sono invece in calo in Friuli-Venezia Giulia (14%) e Umbria (8%). In area medica si osserva una crescita dell'occupazione dei posti letto in Calabria (17%), Liguria (14%), Marche (12%) e Valle d'Aosta (24%). Scende in Friuli-Venezia Giulia (23%), Molise (7%), nella provincia autonoma di Bolzano (19%) e in Veneto (12%).

Cosa cambia tra zona bianca e zona gialla

La principale differenza tra zona bianca e zona gialla riguarda l'utilizzo della mascherina, che nel secondo caso è obbligatoria anche nei luoghi all'aperto oltre che al chiuso. Con l'introduzione del super green pass, invece, cambiano le regole soprattutto per i non vaccinati. Da lunedì 6 dicembre in zona bianca e gialla l'accesso a ristoranti al chiuso, cinema, teatri, stadi e altre attività è riservato solo a coloro che sono in possesso della certificazione verde rafforzata, ottenibile solo dai vaccinati o guariti dal covid. Inoltre, il green pass "base" ottenuto anche con un tampone è obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, per utilizzare il trasporto pubblico locale, i mezzi di trasporto regionali e interregionali e per soggiornare negli alberghi.

Fonte: Today.it

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