Sequestrate le aree ex Sloi e Carbochimica

I carabinieri del Noe di Trento hanno messo sotto sequestro le aree dell'ex Sloi ed ex Carbochimica. Sequestro probatorio, quello dei due terreni, per accertamenti e rilievi per l’indagine sull’inquinamento delle due aree. Queste ultime sono prossime al cantiere della circonvallazione, ma non lo interessano; in altre parole, i lavori di Rfi proseguono.

In questo senso, la Procura ha formulato l’accusa di inquinamento ambientale, con 8 tra persone e società finite nel registro degli indagati. Non è un mistero che in quelle aree ci sia la presenza di inquinati (ad esempio il piombo), ma ciò che vuol capire la Procura sono i tipi di sostanze presenti nei terreni e in quali quantità. A questo, oltre al Noe, stanno lavorando Appa, Rfi e Ministero dell’Ambiente.

La reazione della Provincia e Comune

Il tema del futuro dei terreni inquinati di Trento nord e della necessità di una bonifica integrale è stato al centro dell’incontro in Provincia tra il presidente Maurizio Fugatti, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, gli assessori comunali Giulia Casonato ed Ezio Facchin e i dirigenti delle due amministrazioni. Al centro del tavolo il sequestro disposto dal Procuratore capo di Trento Sandro Raimondi.

Così Fugatti e Ianeselli: “Confermiamo la piena fiducia nell’operato della magistratura, sottolineando il fatto che questo passaggio possa costituire un importante stimolo per l’attuazione degli interventi di bonifica delle aree di Trento nord in piena collaborazione con il ministero dell’ambiente. Ricordiamo inoltre che il sequestro non riguarda aree direttamente coinvolte dalla realizzazione del bypass, un’opera strategica i cui lavori vanno avanti nel rispetto della tabella di marcia e confermando la massima attenzione per le tematiche ambientali e per la salute dei cittadini”.