Rissa choc fra studenti in una classe

Rissa tra studenti in una classe dell’istituto professionale "Veronesi" di Rovereto, in Trentino. Il fatto di violenza ha coinvolto due minorenni, fra i quali sono volate sedie e cazzotti. Un fatto increscioso. Sotto choc la dirigente scolastica Laura Scalfi che, direttamente a TrentoToday, ha detto: “Certe situazioni non possono essere demandate solo alla scuola”.

Il riferimento è al fatto che uno dei due ragazzi coinvolti ha problemi di carattere psichico, dunque doppiamente fragile, con problematiche, di fronte alle quali, la scuola può arrivare fino a un certo punto. Ad aver fatto esplodere la violenza, le solite motivazioni più che futili. Forse una parola detta al momento sbagliato, una presa in giro o uno sguardo di troppo che, fra giovanissimi, basta a scatenare una reazione.

Della rissa è stato anche diffuso un video sui social, nei quali si vedono almeno due ragazzi picchiarsi e il resto della classe che tenta disperatamente di dividerli, richiamando i due compagni a desistere dal partecipare alla violenza. Alla fine uno dei due è rimasto ferito, uscito dall’ospedale con una prognosi di cinque giorni.

Tuttavia non è ancora chiaro che cosa sia successo. Sul caso indagano i carabinieri, che, oltre a sentire le testimonianze, leggeranno con attenzione la relazione che prodotta proprio dalla dirigente Scalfi. “Io penso che la scuola può essere una comunità educante perché la scuola ha un ruolo formativo - continua Scalfi - e lo si fa nel migliore dei modi, ma, di fronte ad alcune situazioni, si deve pensare a qualcos’altro. Per certe situazioni la scuola non è il posto adatto”. Anche perché non è la prima volta che capita una cosa del genere e, in passato, le stesse condizioni sarebbero state gestite con una messa alla prova a scuola. E si torna punto e a capo.