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Cronaca Gardolo / Via Alto Adige

Maxi-rissa a Jesolo: ferito un altoatesino

La Questura sta dando corso alle indagini per verificare i responsabili

Maxi-rissa a Jesolo tra un gruppo di turisti altoatesini ed uno di persone straniere, probabilmente residenti in zona. Le immagini della violenta rissa hanno fatto il giro del web e la Questura è al lavoro per identificare i responsabili, tutti scappati all'arrivo delle volanti.

Buio pesto sul motivo che ha scatenato la rissa, così come su molti dei responsabili. Il fatto è avvenuto in piazza Giuseppe Mazzini, nela serata di martdì 17 agosto. Nel video si vedono persone all'apparenza sui 30-35-anni. 

Guarda il video della rissa

Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato solamente uno degli altoatesini a terra. A quanto si apprende da Venezia Today sarebbe rimasto ferito in modo grave, ed è stato trasportato all'ospedale in ambulanza. Non si trova, fortunatamente, in pericolo di vita. 

Il messaggio del sindaco: "Danno d'immagine"

Ecco cosa ha scritto il primo cittadino di Jesolo, Valerio Zoggia, all'indomani del fatto.

“Sono rattristato per questo ennesimo episodio di violenza che ha lasciato dietro di sé feriti e che, ancora una volta ha ferito Jesolo e la sua comunità. Allo stesso tempo sono anche arrabbiato per l’età delle persone coinvolte in questa vicenda che non sono dei ragazzini ma giovani adulti. Alla ferma condanna dell’accaduto e all’auspicio che le forze di polizia possano individuare e punire i responsabili, l’amministrazione valuterà anche la richiesta di risarcimento per il danno d’immagine. Sento tuttavia il dovere, come sindaco e come padre, di lanciare l’appello ad una attenta riflessione che coinvolga tutta la società e le istituzioni. Quanto accaduto la scorsa sera a Jesolo e quello che accade sempre più spesso un po’ in tutto il Paese, mi porta a dire che i giovani hanno perso il senso del limite. Troppo spesso la ricerca del divertimento sembra passare per l’abuso di alcolici. Troppo spesso la risposta ad uno sguardo di troppo o ad una frase sbagliata passa per la reazione fisica e violenta. E questo accade non solo tra i giovanissimi ma anche tra adulti dai quali ci aspetta maggiore senso di responsabilità, di maturità. A tutto questo non si può continuare a dare responsabilità alla politica o alle forze dell’ordine che stanno dando il massimo per tutelare l’ordine e la sicurezza e che non possono sostituirsi alla responsabilità personale. Occorre che la società affronti sul serio il problema di questo modo di vivere dei giovani, che ne indaghi a fondo le ragioni e ne trovi le soluzioni. La politica e le istituzioni ci sono e possono collaborare, ma occorre che tutti si sentano parte dell’educazione dei giovani. Nessuno può chiamarsi fuori”.

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