rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro storico

Tortura, droghe leggere e immigrazione: raccolta di firme anche a Trento

La recente sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani impone alle autorità italiane l’assunzione di un piano per le riforme in ambito penale e penitenziario. L’Italia ha un anno di tempo per ripristinare la legalità internazionale

La Cgil e la Funzione Pubblica Cgil del Trentino continuano la raccolta delle firme per 3 leggi di iniziativa popolare su tortura, carcere e droghe, dopo la prima iniziativa dello scorso 9 aprile davanti al Palazzo di Giustizia di Trento che ha visto una grandissima partecipazione soprattutto da parte di giovani. Occorre raccogliere almeno 50 mila firme entro il prossimo mese di luglio. Oggi la raccolta è proseguita in via Rosmini a Trento (angolo con via Verdi) di fronte alle Università, dove è stato allestito un gazebo. L’iniziativa è sostenuta dall’Unione degli Universitari di Trento e dalla Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia. Sarà inoltre possibile firmare, nei giorni e negli orari di apertura al pubblico, direttamente presso i seguenti Comuni di Trento, Rovereto, Riva del Garda, Tione, Pergine Valsugana, Borgo Valsugana, Mezzocorona, Andalo, Cles, Cavalese, Trentino. 

La recente sentenza - 8 gennaio 2013 - della Corte Europea dei Diritti Umani nel caso Torreggiani (dal nome del primo dei sette ricorrenti, detenuti nelle carceri di Busto Arsizio e Varese, che denunciarono di essere reclusi in celle di ridotte dimensioni e scarsamente illuminate) impone alle autorità italiane l’assunzione di un piano per le riforme in ambito penale e penitenziario. L’Italia ha un anno di tempo per ripristinare la legalità internazionale e costituzionale nell’ambito del sistema penitenziario. In questo momento vi sono 22 mila detenuti in più rispetto ai posti regolamentari, con il tasso di affollamento penitenziario più alto dell'Unione europea.

Le cause di questa situazione hanno molto a che fare con le norme introdotte dai governi di centro destra in tema di droghe e immigrazione: poco più di 10 mila persone condannate a pena inferiore ai 3 anni, che diventano 24 mila considerando coloro che hanno una pena residua da scontare inferiore ai 3 anni. Eppure molte persone non accedono ugualmente alle misure alternative o alla detenzione domiciliare a causa degli ostacoli normativi o delle ritrosie della magistratura di sorveglianza.

Le proposte

1. INTRODUZIONE DEL CRIMINE DI TORTURA NEL CODICE PENALE

2. PER LA LEGALITÀ E IL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE NELLE CARCERI

3. MODIFICHE ALLA LEGGE SULLE DROGHE: DEPENALIZZAZIONE DEL CONSUMO E RIDUZIONE DELL’IMPATTO

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tortura, droghe leggere e immigrazione: raccolta di firme anche a Trento

TrentoToday è in caricamento