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Il caso

"Ho chiesto di annullare il concerto di Niky Savage"

Il sindaco di Trento è intervenuto sulla polemica del live del trapper in programma al Sanbapolis per la notte di Halloween. E dopo Non una di meno è intervenuta anche la Cgil. Parole dure anche dal consigliere provinciale Paolo Zanella

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha chiesto agli organizzatori di annullare il concerto trap di Niky Savage in programma martedì 31 ottobre al Sanbapolis. A dirlo è lo stesso primo cittadino, dopo le polemiche legate alla partecipazione del rapper allo show di Halloween, soprattutto per le accuse di Non una di meno che ha puntato il dito contro i testi dell’artista, definiti misogini e violenti.

Ianeselli ha avanzato la richiesta in quanto i testi delle canzoni del trapper “riducono le donne a un corpo senza dignità ammiccando a una sessualità malata e distorta”. Il primo cittadino ha poi ha aggiunto: “La mia è una richiesta, non un ordine, perché il sindaco non ha (giustamente) il potere di censura. Tra i miei compiti c'è invece sicuramente quello di favorire un dibattito sulla (sub) cultura veicolata dalla musica trap che tanto piace agli adolescenti.  È positivo dunque che i testi di Niky Savage abbiamo sollevato proteste e indignazione. Ma non fermiamoci qui. Come dice Non una di meno, non lasciamo cadere il tema del sessismo in musica fino al prossimo concerto. Proviamo piuttosto a capire come mai frotte di ragazzine accorrano a sentire canzoni che sono un insulto alla dignità delle donne e restituiscono un’immagine raccapricciante del mondo maschile. Fermare un concerto non basta”.

Le reazioni

Anche il coordinamento donne della Cgil del Trentino ha preso posizione contro il concerto di Niky Savage: “Qui non è in discussione la libertà di espressione, ma la cultura del rispetto primo baluardo contro la violenza sulle donne. Il messaggio veicolato da diversi testi del trapper, indubbiamente sessisti, violenti e irrispettosi delle donne, sono esattamente l’opposto di questa cultura”.

Anche il consigliere provinciale Paolo Zanella, fresco di rielezione nelle fila del Pd, ha commentato: “Quando i testi delle canzoni reificano le donne a partire dai loro corpi e legittimano la cultura dello stupro, gli organizzatori sono silenti. Il dominio della cultura patriarcale lo si vede pure da qui. La Provincia non ha nulla da dire su quanto organizza un suo ente strumentale? Quindi si organizzino tutti gli assolutamente necessari dibattiti per capire perché questa subcultura machista stia prendendo piede, ma intanto non si dia spazio a questo scempio sessista. Anche coinvolgendo giovani cantanti che la pensano in senso opposto e che delle domande se le fanno”.

Chiamata in causa da Zanella, la Provincia è intervenuta attraverso le parole dell’assessore alle pari opportunità Stefania Segnana: “L’iniziativa, va evidenziato, non ha il patrocinio della Provincia; sicuramente, a mio parere, si potevano fare altre scelte che non avrebbero prodotto le reazioni che la notizia di questa esibizione ha causato. Per questo chiedo agli organizzatori dell’evento se ritengono sia stato opportuno dare spazio e voce a questo artista, a prescindere dai brani che proporrà a Trento, senza pensare di prevedere un momento di approfondimento sui temi di cui è portatore e sugli effetti che certi slogan possono produrre. Sappiamo infatti come la musica sia in grado di far passare, specialmente nei confronti dei più giovani, messaggi, atteggiamenti e modi di vedere il mondo e la società. Proprio per questo dobbiamo lavorare tutti assieme perché la cronaca purtroppo ci ricorda ogni giorno quanto il tema della violenza sulle donne sia attuale”.

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