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Il caso

Dopo la morte di Andrea, la sentenza: “Quattro orsi da abbattere”

Il presidente della Provincia punta poi alla riduzione dei plantigradi in sovrannumero: già informato il Ministro Pichetto Fratin

“Troppe volte, in questi anni, determinati organi chiamati a dare risposta alle sollecitazioni dell’amministrazione provinciale si sono preoccupati del solo benessere dei plantigradi, dimenticandosi di chi vive nei nostri territori. Ora questo percorso deve essere invertito”: a dirlo è il presidente della Provincia Maurizio Fugatti dopo l’incontro del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza convocato dal prefetto Filippo Santarelli.

Nel frattempo, sono state firmate una serie di ordinanze urgenti per l’abbattimento degli orsi definiti problematici: in primis, quella che riguarda il plantigrado responsabile dell’uccisione a Caldes di Andrea Papi, da individuare e poi abbattere. Per procedere, però, bisognerà attendere l’esame dei laboratori della Fondazione Edmund Mach che certificheranno l’identità dell’animale attraverso la genetica.

Il Comitato riunito (Foto PAT)-2

Nel mirino, però, ci sono anche altri orsi, con la richiesta ufficiale che verrà inoltrata nei prossimi giorni a Ispra. Si tratta, fa sapere la Provincia, di MJ5, JJ4 e M62. Piazza Dante annuncia poi che in attesa della procedura di identificazione, dopo la cattura da parte del Corpo forestale trentino con la trappola tubo, gli orsi non saranno dotati di radicolare e rilasciati, ma verranno custoditi momentaneamente in cattività, in attesa della conferma che arriverà dall’esame del Dna.

Per Fugatti, poi, oltre cento orsi in un territorio come il Trentino, semplicemente, non sono sostenibili: “Per questi motivi, il sovrannumero di esemplari rispetto alle previsioni originarie dovrà essere rimosso” il commento di Fugatti, che ha informato della decisione il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

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