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Cronaca Rovereto

Il giudice: vendere semi di cannabis in rete non è reato

E' quanto recentemente ribadito dal Tribunale di Rovereto, che ha assolto un commerciante e webmaster, dal reato di istigazione all'abuso di sostanze stupefacenti: "Non c'è esaltazione della droga"

Vendere semi di cannabis sul web non è reato e non viola la normativa nazionale in materia di stupefacenti. E’ quanto recentemente ribadito dal Tribunale di Rovereto, che ha assolto un commerciante e webmaster, dal reato di istigazione all’abuso di sostanze stupefacenti. Il giudice Pascucci, infatti, non ha ritenuto "contra legem" il comportamento dell’uomo, che metteva in vendita in numerosi siti internet, materiale per la coltivazione, il confezionamento e l’uso della marijuana. Il procedimento nei confronti di Matteo Filla, imprenditore di 39 anni originario del milanese ma residente ad Arco, è l'ennesimo: questa volta perché in qualità di titolare e webmaster di siti sull'argomento cannabis avrebbe istigato pubblicamente all'uso di queste sostanze. Un'accusa, come detto, che si è rivelata infondata. Perché, scrive il giudice Corrado Pascucci nella sua sentenza, "non c'è esaltazione, neppure subliminale, della droga ricavabile dalla coltivazione dei semi oppure l'esaltazione delle sue qualità al fine di indurne all'uso il destinatario del messaggio". Scarica la sentenza.

Nella stessa sentenza, Filla - difeso dall'avvocato riminese Carlo Alberto Zaina (uno dei  massimi esperti in materia)è stato però condannato per aver "sottratto i beni oggetto di sequestro probatorio nell'ambito del procedimento penale e custoditi all'interno del magazzino affidatogli in custodia giudiziale". In sostanza 4 mesi di reclusione e 200 euro di multa, con sospensione condizionale della pena, per aver portato via da un magazzino in cui erano in custodia dopo il sequestro materiali per la coltivazione, il confenzionamento e l'uso di marijuana.
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