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I No Tav alzano la voce: "Questa opera non gliela faremo fare"

Manifestazione di protesta in piazza Dante nel giorno esatto in cui sono stati aggiudicati i lavori per la progettazione esecutiva

Nel giorno in cui Rfi ha annunciato le società che si sono aggiudicate i lavori per la progettazione esecutiva e la realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento, ovvero il consorzio di imprese composto da Webuild (capofila del raggruppamento), Ghella, Collini Lavori e Seli Overseas, con la gara dal valore di oltre 934 milioni di euro, in parte finanziati con fondi del Pnrr, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha commentato così: "Accogliamo con soddisfazione questo passaggio, che ci avvicina all’obiettivo di dotare il Trentino di un’opera strategica e fondamentale per lo sviluppo non solo della nostra provincia ma dell’intero Paese. La circonvallazione di Trento contribuirà ad efficientare il trasporto delle merci e rendere ancora più sostenibile la mobilità della nostra provincia, protagonista anche su questi temi con progettualità concrete e di respiro internazionale".

Ma in quello stesso giorno, è tornato in piazza il popolo contrario all'opera. Eano davvero numerose le persone che, dalle 18 di mercoledì 8 febbraio, si sono radunate in piazza Dante, facendo salire il grido della protesta. Destinataria principale del presidio la Provincia, chiamata a discutere di come e quando dare attuazione allo stanziamento della legge statale di bilancio per effettuare indagini sulla quantità di inquinanti presenti sotto i binari tra l’ex Sloi e l’ex Carbochimica.

I manifesti esposti dai No Tav

Tra i vari interventi, dove non sono mancati critiche a Fugatti e al sindaco Ianeselli, la protesta dei manifestanti si è basata su due fondamentali richieste: che la Provincia realizzi le indagini degli inquinanti  e che, soprattutto, si blocchi immediatamente il progetto di circonvallazione ferroviaria, considerato dai manifestanti un rischio per tutta Trento. "Lotteremo fino alla fine, questa opera non gliela faremo fare" ha detto un manifestante, mentre un'altra ha aggiunto: "Quest'opera tradisce le persone e il territorio. La nostra è una lotta di tutta la città e di tutto il Trentino".

Gli stessi manifestanti, inoltre, sono passati nei giorni scorsi nelle zone di Trento interessate dall’opera, San Martino, Pietrastretta, Spalliera, Marzola e i Solteri, lasciando volantini in cui si spiegavano i rischi che corrono queste zone con l’opera, dando poi appuntamento a tutti i cittadini all’assemblea pubblica degli abitanti danneggiati in programma sabato 11 febbraio alle 15.30 nella sala di rappresentanza del Palazzo della Regione.

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