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Cronaca

Cerca di vendere un libro del 1908 del nonno, ma è un bene tutelato e viene fermato

A notarlo sono stati, fortuntamente, i carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale che hanno rintracciato l'annuncio online e hanno restituito il libro

Lo aveva trovato nella soffitta del nonno mancato da qualche tempo e, vista anche l'epoca, pensava di rivendere il bene online. Quello che l'ignaro venditore non sapeva era che quell'oggetto è un bene tutelato. A notarlo sono stati, fortuntamente, i carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale che hanno rintracciato l'annuncio online e hanno restituito il libro. 

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Il volume, edito nel 1908 e intitolato “Racconti e leggende del Trentino”, è un'opera dello scrittore don Lorenzo Felicetti (Predazzo, 1864-1937). In autunno è stato restituito al Delegato vescovile per l’area cultura dell’Arcidiocesi trentina, don Andrea Decarli, per l’Archivio Diocesano Tridentino dell’Arcidiocesi di Trento, dal Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Udine, Maggiore Lorenzo Pella.

L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovereto. L’attività investigativa che ha consentito l’individuazione e il recupero del volume si inquadra nel costante monitoraggio dei siti di e-commerce svolto dai militari per contrastare la commercializzazione di beni culturali di provenienza illecita. Sul web, spiega il Maggiore, sono sempre di più coloro che vendono beni ritrovati nelle case di parenti, quasi sempre ignari di quanto hanno tra le mani. 

Il libro restituito all'Arcidiocesi trentina, per esempio, era stato proposto in vendita a qualche centinaio di euro. Questo tipo di beni, però, hanno un valore inestimabile dal punto di vista commerciale. Nella logica dei Beni Culturali è un oggetto che ha una grande importanza, perché di un ente religioso. Averlo ritrovato significa aver ricollocato un documento storico di un archivio parrocchiale dell'inzio del Novecento.

L’inserzione di vendita del libro era stata notata per il timbro presente sul frontespizio, inequivocabilmente riferibile alla Parrocchia dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo di Faver. I militari hanno così potuto intraprendere gli accertamenti specifici in collaborazione con i responsabili dell’Archivio Diocesano Tridentino, che hanno confermato la genuinità del timbro e la corrispondenza con analoghi segni distintivi già presenti sul materiale archivistico custodito dalla parrocchia citata. Le indagini hanno accertato che il testo venne disperso in epoca successiva al 1919, anno in cui la chiesa di Faver venne elevata a parrocchia, quando venne anche adottato quello specifico timbro. L’Archivio Diocesano, fino alla segnalazione pervenuta dai Carabinieri TPC, non era a conoscenza dell’esistenza e della dispersione del testo.    

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A trovare il volume era stato un uomo residente a Rovereto, nella soffitta dell’abitazione del nonno scomparso da qualche tempo. Lo aveva proposto in vendita online, ignaro della proprietà ecclesiastica del libro e della sua conseguente inalienabilità. I carabinieri hanno così provveduto al sequestro d’iniziativa del libro, condividendo gli esiti dell’attività con la Procura della Repubblica di Rovereto, che ha convalidato il provvedimento, non procedendo nei confronti del detentore, ritenuto inconsapevole della natura ecclesiastica del volume, che torna così a fare parte del patrimonio librario dell’Arcidiocesi di Trento.

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