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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Opere d'arte rubate: i carabinieri scoprono un "museo" illegale, ci sono anche tre libri trentini

Saranno restituiti alla Provincia autonoma di Trento i tre volumi antichi ritrovati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale

Ci sono anche tre libri antichi che appartengono alla Provincia autonoma di Trento tra le opere d'arte sequestrate nella casa di un medico di Ciampino. Una vera e propria "casa museo" dove il collezionista teneva beni di altissimo valore storico, ma anche economico, tra cui una pala d'altare raffigurante la Dodicesima stazione di una via Crucis rubata in Belgio negli anni '80, e restituita al Governo belga due anni fa.

L'operazione dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale risale infatti al 2017, ma ci sono voluti anni per ricostruire l'esatta provenienza di tutte le opere sequestrate. Anni di meticoloso lavoro svolto in collaborazione con le varie Soprintendenze italiane, tra cui quella di Trento, e con gli Uffici diocesani. Fondamentale la comparazione delle immagini con la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dall'Arma.

A tre anni di distanza, dunque, si è arrivati ad attribuire la proprietà dei tre volumi in questione alla Biblioteca Caproni, gestita dall'Ufficio Beni Archivistici e Librari della Provincia autonoma di Trento. I tomi saranno restituiti con una cerimonia ufficiale che si svolgerà mercoledì 30 settembre presso la Soprintendenza dei Beni Culturali di Trento.

Le indagini, come detto concluse nel 2017, portarono a sgominare una vera e propria banda, affiliata alla criminalità organizzata campana, attiva nell'Alto Casertano ed in provincia di Isernia. Al termine delle indagini furono indagate circa 20 persone tra ladri, ricettatori ed acquirenti, accusati complessivamente di 67 furti di opere d'arte, trafugate da luoghi di culto, istituti religiosi e biblioteche pubbliche. 

Libri restituiti alla Provincia: di cosa si tratta

Si tratta di libri appartenenti alla famiglia Caproni, quindi divenuti di proprietà della Provincia dopo la donazione da parte degli eredi. Sicuramente i volumi sono "spariti" dalla biblioteca della famiglia prima della donazione. "Abbiamo molti esempi di questo tipo: all'epoca non era insolito pagare certi servizi regalando un libro raro, oppure potrebbe essere stato un regalo, insomma non sappiamo esattamente come i libri siano usciti dalla biblioteca" spiega Armando Tomasi, responsabile dell'Ufficio Beni Archivistici e Librari dell'Archivio provinciale.

"Ci sono due cose interessanti da notare - prosegue Tomasi -. La prima è che si tratta di volumi piuttosto rari, ce ne sono solamente poche copie in Italia, e quindi al mondo. La seconda è che si tratta di libri che esulano dal contesto industriale nel quale la famiglia era inserita, e testimoniano la grande apertura culturale dei Caproni, interessati a vari ambiti della cultura dell'epoca". Due informazioni preziose che, insieme agli oggetti fisici finalmente restituiti, costituiscono un tasselli importanti per la ricostruzione della storia della famiglia Caproni e del Trentino. 

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