Krampus "violenti" a Vipiteno? E' una tradizione, ma la fake news fa il giro del web
Ecco come i "diavoli" della mascherata sono finiti sotto accusa sulla stampa nazionale. Nessuna denuncia e nessuna indagine, solo un'antica tradizione
Krampus sotto accusa sulla stampa nazionale. Il video dei "diavoli" di San Nicolò che aggrediscono gli spettatori a Vipiteno sta facendo il giro del web. Si parla di aggressione inaudita, e qualche sito punta il addirittura il dito contro dei non meglio precisati immigrati, che avrebbero provocato i Krampus.
Un'evidente distorsione, forse dettata dal fatto che alcuni degli "aggrediti" (le virgolette sono d'obbligo, come vedremo) avessero la faccia coperta da fuliggine nera: una delle tradizioni che compongono la mascherata.
Un dettaglio che, oltre a smentire la clamorosa fake news, spiega anche la scena, che a prima vista potrebbe apparire molto violenta, da un altro punto di vista. E' la tradizione che vuole così: i Krampus sono i "diavoli" della leggenda legata a San Nicola. Figure che, per semplificare, portano dolci ai bambini buoni ma dall'altra parte "puniscono" i bambini cattivi.
Krampus: una violenza "volontariamente cercata"
Questo secondo aspetto della leggenda è sicuramente il più particolare, ed ancora oggi la sfilata dei Krampus è un rito di passaggio per gli adolescenti delle valli altoatesine e ladine. Mostrare i lividi sulle braccia il giorno dopo a scuola è considerato segno di coraggio.
Nel video si vede chiaramente che le persone aggredite portano pesanti giubbotti imbottiti e non reagiscono alle bastonate. La prova sta nel fatto che ai carabinieri non è giunta nessuna denuncia, nessun esposto, nessuna querela. Nessuno, neppure per scrupolo, ha chiamato il 112.
Le botte prima della sfilata ufficiale
L'anomalia, in questo caso, sta nel fatto che l'episodio si è verificato attorno alle 13, mentre la sfilata ufficiale era prevista in serata. Un altro dettaglio che chiarisce la situazione: quello di mezzogiorno era un appuntamento "programmato", tra giovani del paese. Mentre nella sfilata ufficiale la violenza coreografica dei Krampus è più contenuta, anche a beneficio dei tanti turisti con bambini.
Krampus: chi sono e da dove nasce la tradizione
La notizia ha avuto risalto nazionale, ed è chiaro che ad un lettore del Corriere della Sera, di Libero o de Il Messaggero, la scena possa apparire sconvolgente. Occorre contestualizzarla nella tradizione secolare radicata in Alto Adige ed in alcune valli del Trentino. Come spiega bene una nota dell'associazione dei Tuifl di Vipiteno: "Erano tutti amici che recitavano una parte. Tutte le persone, comprese quelle a terra, sono personalmente conosciute dai Tuifl (il nome dei Krampus a Vipiteno, letteralmente "diavoli" Ndr) ed hanno volontariamente cercato questo confronto, come forma deliberata di provocazione in attesa di una punizione".
"Gli organizzatori ed i Tuifl Sterzing respingono con veemenza ogni accusa di razzismo. Le persone ritratte nel filmato non hanno un passato migratorio e in altre situazioni durante la giornata non ci sono stati incidenti che abbiano coinvolto persone straniere. Va comunque segnalato che anche i figli di genitori con un passato migratorio partecipano attivamente all'attività dei diavoli" si legge ancora nella nota.