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Cronaca

Covid e violazioni di quaranta e regole. Arriva anche una denuncia contro ignoti dei "no green pass"

I carabinieri, così come altre forze dell'ordine, sono impegnati anche in questo tipo di attività di controllo

Direttive disattese, violazione della quarantena e una denuncia contro ignoti dei "no green pass" hanno caratterizzato le convulse giornate dei carabinieri altoatesini da inizio agosto. Oltre alle varie contestazioni a chi non rispetta le regole in vigore da marzo del 2020 e i successivi aggiornamenti, arrivano ora anche le prime sanzioni per la violazione delle norme sul green pass in Alto Adige. 

Un locale fuori regola

Un reparto dipendente dalla Compagnia di Brunico, nella giornata di lunedì 9 agosto, ha contestato la violazione di diverse norme tra l’ordinanza del Presidente della Giunta provinciale e il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. La persona alle quali sono state contestate le violazioni è un esercente di un locale pubblico della Val Badia. Per questo caso, i carabinieri hanno anche proposto al Presidente della Provincia autonoma la sospensione dell’attività in via precauzionale, quale sanzione accessoria.

La segnalazione del locale è stata fatta da alcuni turisti che si sarebbero detti "inorriditi" per il totale dispregio delle norme vigenti. I militari dell’Arma, non appena sono arrivati sul posto hanno potuto constatare che all'interno dell’esercizio pubblico nessuno tra titolare e dipendenti indossava dispositivi per la protezione delle vie aeree, obbligatori secondo l’ordinanza provinciale del 30 luglio. Inoltre, gli stessi, si sarebbero rifiutati di spiegare le motivazioni in merito al possesso o meno del green pass e di indossare le mascherine.

A ciò si aggiunge che all’ingresso del locale non era presente il cartello indicante la capienza massima di clienti in base alle metrature indicate nella stessa ordinanza provinciale. Infine, nessuno portava guanti in lattice e non era presente nel locale alcun erogatore di gel disinfettante per le mani. Non essendo previsto dalla norma sulle sanzioni amministrative una sanzione per ogni violazione, alla fine del verbale la somma prevista da pagare è la stessa per una o quattro violazioni contemporanee, quindi 400 euro. Ora sarà la Provincia a decidere quanti giorni di sospensione applicare.

Violazione della quarantena

Nel frattempo, i carabinieri di Merano hanno denunciato a piede libero un trentacinquenne parrucchiere del luogo che nella tarda serata del 5 agosto, su attivazione dei sanitari del 118, è stato intercettato in centro a Merano da un’autopattuglia radiomobile dei carabinieri del posto mentre sarebbe dovuto essere chiuso in casa poiché sottoposto al regime della quarantena per positività al covid-19, fino all'11 agosto, dall’autorità sanitaria dell’Alto Adige. Si era allontanato dalla propria abitazione per raggiungere la moglie a Bolzano. Dopo vari tentativi è stato convinto dai militari operanti a rientrare nella propria abitazione. Al termine degli accertamenti, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bolzano per violazione dell’obbligo della quarantena imposto dall’autorità sanitaria (art. 260 del testo unico delle leggi sanitarie).

"No green-pass" sporgono denuncia contro ignoti

E un altro singolare episodio legato al marasma che si sta creando tra chi vuole rispettare la legge e i sostenitori del “movimento” “no-green-pass” è successo alla Stazione carabinieri di Naz-Sciaves dove si sono presentati due turisti reggiani imbufaliti perché lunedì matttina, trovandosi in provincia per le vacanze, avrebbero voluto partecipare a un corso di pittura organizzato in valle d’Isarco. Si sono però presentati senza “Green pass” e gli organizzatori non li hanno fatti accedere.

Irritati perché si erano iscritti al corso da parecchio tempo, sono andati dai carabinieri a denunciare contro ignoti la violazione dell’articolo 3 della Costituzione perché si sarebbero sentiti discriminati. "Hanno, inoltre, consegnato ai carabinieri, così come agli organizzatori del corso, un documento dove si asserisce che il “green pass” non può esser obbligatorio, citando in maniera quantomeno discutibile norme di legge e di convenzioni internazionali alla rinfusa citando altresì la Convenzione europea dei diritti dell’uomo" si legge nella nota. I carabinieri di Naz-Sciaves, che sono obbligati a verbalizzare le denunce dei cittadini, di ogni tipo, hanno riportato tutto quanto è stato loro riferito e inviato per le valutazioni dell’Autorità giudiziaria.

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