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Il caso

Il dramma di Florian e quell'incidente diventato omicidio stradale

Lo schianto, i dubbi degli inquirenti, il tentativo di ritardare il loro lavoro, l'indagine lampo: cosa è successo dopo la morte del 23enne di Sarentino

A 48 ore dalla notizia resa nota dai carabinieri che la morte del 23enne Florian Nussbaumer non è stata causata da un incidente ma da un investimento, aprendo quindi le porte al reato di omicidio stradale, a Sarentino e in Alto Adige lo sgomento regna ancora in tutta la comunità.

Uno sgomento dettato dal fatto che il presunto investitore di Florian, oltre ad essere un suo coetaneo e compaesano, avrebbe anche tentato di ritardare il lavoro di indagine degli inquirenti. Quest’ultimo, ora, si trova agli arresti domiciliari. Ma come si è arrivati a questo punto? Ripercorriamo la vicenda.

L’incidente mortale

La tragedia, come noto, si è consumata nella notte tra sabato 16 e domenica 17 settembre. Intorno alle 3 del mattino un motociclista, che qualche ora dopo si sarebbe scoperto essere Florian Nussbaumer, ha perso la vita sulla strada che conduce verso Valdurna, poco dopo l’incrocio con San Martino ed ha perso la vita. Vani, purtroppo, i tentativi di salvataggio da parte di Croce Rossa e Croce Bianca.

La svolta inattesa: Florian è stato ucciso

Le indagini

L’ipotesi della caduta in moto non ha mai convinto del tutto i carabinieri di Bolzano, incaricati dell’indagine coordinata dalla Procura del capoluogo altoatesino. Dopo aver svolto i rilievi del caso sulla SP 137, dove è avvenuto il decesso di Nussbaumer, i carabinieri hanno rinvenuto delle tracce inconfutabili e riconducibili ad una moto da cross, recandosi tempestivamente a casa del presunto responsabile.

Si tratta, come detto, di un coetaneo di Florian, anch’esso residente a Sarentino: stava rientrando, guidando una moto da cross, dopo essere stato ad una manifestazione alla quale aveva partecipato anche Florian.

Dopo l’impatto, fanno sapere i carabinieri, il ragazzo aveva cercato di coprire le tracce dell’accaduto sostituendo parte dei pezzi danneggiati dall’investimento di Nussbaumer occultandoli in una zona impervia di montagna sotto la fitta vegetazione del bosco. Non solo, poiché nelle prime fasi delle indagini ha mostrato un veicolo diverso da quello effettivamente coinvolto  nel sinistro. Il 20 settembre c’è stata l’udienza di convalida del fermo, con il Gip che ha disposto gli arresti domiciliari.

Parla il colonnello

Così il colonnello Raffaele Rivola, comandante provinciale del carabinieri di Bolzano: “Le indagini in questo caso sono state rese ancor più complesse dalla assoluta assenza di videocamere nel tratto di strada interessato e dai pochissimi elementi rinvenibili sulla scena. L’apporto delle unità investigative a nostra disposizione ha permesso di identificare in poche ore il presunto responsabile dell’omicidio stradale”. Per il momento, su questa triste vicenda, questa è la parola fine.

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