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Esplosione di bancomat, spaccate e furti: 4 persone fermate per associazione per delinquere

Gli agenti della questura di Trento hanno dato esecuzione a provvedimenti di fermo emessi dalla Procura Distrettuale di Trento, in relazione a un’associazione per delinquere dedita a furti tramite esplosione di apparecchiature bancomat

Quattro persone sono state fermate dalla polizia di stato della Questura di Trento, nella mattinata di martedì 28 marzo, perché sospettate di aver fatto esplodere e tentato far esplodere diversi sportelli bancomat, essere colpevoli di spaccate e furti messi in atto negli ultimi tre mesi. Gli agenti hanno dato esecuzione a provvedimenti di fermo emessi dalla Procura Distrettuale di Trento, in relazione a un’associazione per delinquere dedita a furti tramite esplosione di apparecchiature bancomat. 
Un lavoro, tra indagini e accertamenti, che ha visto la collaborazione tra forze di polizia anche da fuori la regione, gli agenti della Squadra Mobile di Trento sono infatti stati affiancati dai colleghi della Mobile di Venezia, delle unità cinofile della Questura di Bologna, degli artificieri della Questura di Bolzano, oltre che di personale del Reparto Mobile di Padova.

Le quattro persone fermate sono ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata a commettere più delitti contro il patrimonio e, in particolare ma non soltanto, furti a seguito di deflagrazioni a sportelli di filiali bancarie, oltre che di veicoli utilizzati per colpire gli istituti di credito. Sono accusati anche di aver commesso furti in danno di esercizi commerciali, su autoveicoli in sosta e di associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione, detenzione e al porto illegale in luogo pubblico di esplosivi, con i quali distruggevano gli sportelli. 
Secondo gli inquirenti, le quattro persone fermate si sarebbero rese responsabili di aver: 
  • fatto esplodere l’apparecchiatura bancomat della “Cassa di Trento”, filiale di via Argentario, a Cognola, alle 3.20 dell’8 gennaio 2023. In quel frangente, ignoti travisati avevano fatto esploder lo sportello e sottratto la somma di 57.200 euro; 
  • tentato rompere l’apparecchiatura bancomat della “Cassa di Trento” della filiale di Volano del 27 gennaio 2023; 
  • tentato di far saltare l’apparecchiatura bancomat della “Cassa Rurale Alta Valsugana” della filiale di Bosentino del 1° febbraio 2023; 
  • fatto esplodere l’apparecchiatura bancomat della “Cassa di Trento” di via della Posta a Cadine, durante la notte del 4 febbraio 2023; dopo l’esplosione, i malfattori non riuscirono comunque a portare via le banconote; 
  • tentato l'effrazione dello sportello bancomat della “Cassa Rurale Alto Garda e Rovereto” di Pomarolo, avvenuta il 27 gennaio 2023;
  • tentato e fallito la rottura dello sportello bancomat della “Cassa Rurale Alto Garda e Rovereto” di Besagno, comune di Mori, il 9 marzo 2023. In questa occasione venne arrestato, in flagranza di reato, una delle persone ritenute responsabili e fermate a fine marzo, che venne trovato in possesso di una “marmotta” (il noto dispositivo metallico che viene tipicamente utilizzato per far deflagrare gli sportelli bancari) e alla cui estremità era posizionato del materiale esplodente del peso di 216 grammi, così come accertato da artificieri della Questura di Bolzano; 
  • messo in atto innumerevoli altri furti di diverso genere, quali i furti sui veicoli o le “spaccate” agli esercizi commerciali, come ad esempio nel caso della farmacia di Bedollo, oggetto dell’azione criminale la sera del 19 febbraio, o il tentativo al distributore di carburanti distributore di carburante “Esso”, avvenuto il 23 febbraio. 
Altre tre persone, poi, sono state denunciate in stato di libertà. 
Durante le perquisizioni della polizia sono stati trovati dei vestiti che, secondo gli inquirenti, erano quelli che i malfattori indossavano durante le loro azioni criminali e che verranno sottoposti ad analisi di laboratorio al fine di verificare l’eventuale presenza di tracce di polvere da sparo. Sempre durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato scatole di artifici pirotecnici la cui polvere è potenzialmente utilizzabile per la fabbricazione di congegni esplosivi. 
L’indagine ha consentito di delineare il gruppo criminale, formato da soggetti residenti in provincia di Trento e legati tra loro da vincoli di stretta parentela, oltre che di evidenziarne il modus operandi: gli imputati, individuato uno sportello bancomat da colpire, poco prima rubavano un veicolo con il quale agire, per poi bruciarlo subito dopo aver colpito il loro bersaglio. Se, invece, si erano orientati su altri tipi di furti, che non richiedevano l’utilizzo di esplosivo, non esitavano a commetterli con le vetture in loro possesso. Le indagini sono ancora in corso. Vige la presunzione d’innocenza nei confronti degli indagati fino a sentenza passata in giudicato.

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