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La storia

Dottoressa insultata perché parla italiano: "Me ne vado dall'Alto Adige"

Il consigliere provinciale di Fratelli d'Italia Marco Galateo ha annunciato che della vicenda presenterà un'interrogazione

Si era trasferita in Alto Adige proprio per amore di quella terra, lei che è nata in Sicilia e si era trasferita in una delle provincie più a nord d’Italia. Aveva scelto Bolzano come città dove praticare la sua professione, il medico di famiglia. Aveva anche imparato il tedesco perché sapeva che, per lavorare nel pubblico, la conoscenza della lingua era propedeutico. Così ha anche studiato il tedesco e preso una certificazione di livello C1.

Niente di tutto questo è bastato a salvare Corrada Ambrogio, originaria di Ragusa, dottoressa, ora costretta a licenziarsi da medico di base di Villa Ottone, un piccolo paese di un migliaio di abitanti tra Brunico e Gais in Val Pusteria. Il motivo? L’accusano di non voler parlare il tedesco declinato nelle tante forme dialettali dell’Alto Adige ma soprattutto non tenere conto delle separazioni etniche tra i gruppi linguistici tedesco e italiano.

In uno dei giornali locali in tedesco, l’avrebbero anche dipinta come "l'italiana dalle aperte simpatie neofasciste per Giorgia Meloni" e l'hanno accusata di negare ai pazienti l'uso della lingua tedesca. Il consigliere provinciale di Fratelli d'Italia Marco Galateo ha annunciato che della vicenda presenterà un'interrogazione urgente al presidente della Provincia, Arno Kompatscher (Svp) "al fine di sollevare la questione delle gravi accuse di mobbing e vandalismi subite dalla dottoressa Corrada Ambrogio nel corso della sua attività professionale come medico di base a Gais".

Intanto però la dottoressa è stata vittima di insulti, atti denigratori, intimidazioni. Proprio Corrado ha detto di aver subito frequenti commenti denigratori e discriminatori rivolti alla sua persona, come ad esempio essere definita "più inutile degli infermieri" o ricevere commenti che mettono in discussione la sua professionalità. Alla fine, a novembre si è presa un periodo di malattia perdendo i 400 pazienti che aveva. Lo scorso gennaio la dottoressa ha scritto all'Azienda sanitaria altoatesina ma la risposta è stata piccata: c'era scritto che si valutavano le vie legali nei suoi confronti e a quel punto ha scritto un'altra lettera, quella delle dimissioni.

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