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Cronaca

Di Filippo (Idv): "tagliamo anche i contributi per la Chiesa"

"Non si capisce perchè, anche ora, debba continuare una politica di finanziamenti a pioggia per le strutture ecclesiastiche sparse sul territorio provinciale"

C' è crisi, ci sono i tagli dappertutto e non si capisce perchè "si debba continuare una politica di finanziamenti a pioggia per le strutture ecclesiastiche sul territorio provinciale" è quanto sostiene Rocco di Filippo (Idv) nel comunicato pervenutoci in redazione: "La crisi avanza, per tutti. Il doppio declassamento (di ben due gradini nel ranking) da parte di Moody's per le Province di Trento e Bolzano dovrebbe far riflettere sul fatto che nemmeno qui si è al sicuro. Le priorità in questo momento dovrebbero essere il sostegno alle imprese, all'occupazione, alla ricerca e sviluppo, agli ammortizzatori sociali.


Il Trentino fa più degli altri in questi settori, nonostante sulla spending review e spesso le priorità vere in termini di tagli alla spesa, quelle più corpose che riguardano i tagli a indennità imbarazzanti e incarichi plurimi, sono ininfluenti, rispetto a provvedimenti demagogici, che magari sono ritenuti d’impatto sull’opinione pubblica, ma che in termini di risparmi reali producono poco.

Relativamente dunque a spesa pubblica non necessaria,  non si capisce perchè, anche ora, debba continuare una politica di finanziamenti a pioggia per le strutture ecclesiastiche sparse sul territorio provinciale. E' di questi giorni la denuncia di Monari della Uil ed è di poco più di un mese fa l'ultima delibera della giunta (8 Giugno,numero 1142) in cui si decide lo stanziamento di 2 milioni di euro per generiche ristrutturazioni di chiese provinciali. Non la ritengo una scelta saggia per 3 ragioni.

La prima, il periodo di crisi che stiamo attraversando ci impone un rigido controllo sulla spesa pubblica e la ridefinizione delle priorità, la seconda, la chiesa trentina, così come la chiesa italiana, percepisce già 800 milioni di euro annui derivanti dall'8 per mille, oltre ai ricavi generati dalle numerose rendite di proprietà. La terza ragione riguarda la legge trentina, che in passato ha già veicolato numerosi stanziamenti simili per entità e destinazione, garantisce alla Giunta il totale potere decisionale.

Il risultato è che non si capisce in cosa consistano realmente questi interventi di ristrutturazione, visto che si leggono cose sulla delibera come "ridefinizione degli spazi interni" oppure "lavori di risanamento". Potrei comprendere se quei fondi servissero per una prevenzione antisismica, visto che per quanto proprietà della chiesa, il campanile in caso di terremoto genericamente crolla comunque sulle teste di tutti. Quel che non comprenderei è che quello stanziamento di2 milioni, ultimo di una lunga serie di interventi di valore simile, servisse a cambiare l'organo della parrocchia, a lucidare l'altare o a comprare delle panche nuove. Credo poi che molti Trentini costretti a affrontare ogni giorno la crisi non lo comprenderebbero.
 
 

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