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Il monitoraggio

I contagi covid tornano a salire: la situazione aggiornata in Trentino

Gimbe: "Campagna quarta dose in clamoroso ritardo. Scoperti 14,3 milioni di over60 e fragili. Senza un piano di preparazione per l’autunno-inverno, si rischia ancora una volta di inseguire il virus"

L'ultimo monitoraggio Gimbe rivela che, nella settimana tra il 17 e il 23 agosto, la performance è in miglioramento per i casi attualmente positivi per 100mila abitanti (597), con però un aumento dei nuovi casi (+14,9%) rispetto alla settimana precedente. I posti in area medica (15,3%) sono sopra alla media nazionale, mentre rimangono sotto media quelli in terapia intensiva (1,1%) occupati da pazienti covid. La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto alcuna dose di vaccino è pari al 8,5% (media Italia 9,6%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni temporaneamente protetta, in quanto guarita da covid-19 da meno di 180 giorni, pari al 2%. 

Secondo gli esperti di Gimbe, allargando lo sguardo su tutta la Penisola, l’aumento dei nuovi casi sarebbe dovuto a quello della circolazione virale, oltre che al “rimbalzo” post ferragosto. “Dopo cinque settimane di calo - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - il numero dei nuovi casi settimanali torna a crescere (+18,7% rispetto alla settimana precedente). Un’inversione di tendenza dovuta in parte al “rimbalzo” conseguente al minor numero di contagi rilevati nel lungo weekend di Ferragosto, in parte al verosimile aumento della circolazione virale”.

Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 24 agosto 2021-17 agosto 2022 sono state registrate in Italia oltre 983 mila reinfezioni, pari al 5,8% del totale dei casi. La loro incidenza nella settimana 10-17 agosto si è attestata al 12,94% (n. 24.102 reinfezioni), in lieve calo rispetto alla settimana precedente (13,44%).

Si registra un aumento del numero dei tamponi totali (+9,5%): da 1.012.546 della settimana 10-16 agosto a 1.109.070 della settimana 17-23 agosto. In particolare i tamponi rapidi sono aumentati del 9,3% (+77.507) e quelli molecolari del 10,5% (+19.017). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività sale dall’8,9% al 10,4% per i tamponi molecolari e dal 16,2% al 17,4% per gli antigenici rapidi.

“Se nella campagna elettorale - conclude Cartabellotta - che ha monopolizzato l’informazione pubblica, la pandemia ha trovato posto solo per strumentalizzazioni politiche, i dati mostrano che ci affacciamo alla stagione autunno-inverno in una situazione non favorevole. Innanzitutto, la discesa della quinta ondata sembra essersi arrestata e in piena estate la circolazione virale rimane ancora molto elevata rispetto agli anni precedenti: al 23 agosto oltre 750 mila positivi (numero ampiamente sottostimato), un tasso di positività dei tamponi antigenici al 17,4% e una media di oltre 25 mila nuovi casi al giorno. In secondo luogo, la popolazione a rischio di malattia grave è molto numerosa: al 24 agosto, prendendo in considerazione over 60 e fragili, al lordo delle persone guarite temporaneamente protette, si contano 893 mila non vaccinati, 1,91 milioni senza terza dose e 14,3 milioni senza quarta dose la cui campagna di somministrazione sconta un clamoroso ritardo. Infine, non è ancora stato reso pubblico alcun piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, fortemente invocato dalla Fondazione Gimbe sulla scia delle raccomandazioni dell’OMS Europa: aumentare le coperture vaccinali (con tre dosi) nella popolazione generale; offrire la quarta dose alle persone a rischio dopo 120 dalla somministrazione della terza; promuovere l’utilizzo delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici; areare gli spazi pubblici affollati, quali scuole, uffici, bar e ristoranti, mezzi di trasporto pubblico; applicare rigorosi protocolli terapeutici per le persone a rischio di malattia grave. In assenza di certezze su quando sarà pienamente operativo il nuovo Esecutivo, il rischio concreto è quello di trovarsi in piena stagione autunnale ad inseguire il virus per l’ennesima volta, compromettendo la salute e la vita delle persone più fragili e ritardando l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie”.

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