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Il monitoraggio

Covid, Gimbe: "Impennata dei contagi, +58,9% in una settimana"

Cartabellotta: "Evitare di disorientare la popolazione con proposte antiscientifiche e rischiose per la salute pubblica, quale l’abolizione dell’isolamento per i positivi"

Più casi positivi e meno decessi legati al covid in Italia, nella settimana tra il 15 e il 21 giugno 2022. La notizia arriva dalla Fondazione Gimbe che, come di consueto, elabora il monitoraggio settimanale. In calo anche i casi “attualmente” positivi e le persone in isolamento domiciliare, mentre aumentano i ricoveri con sintomi e le terapie intensive. In Trentino, però, si registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti (387) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (74,7%) rispetto alla settimana precedente. Sotto media nazionale i posti letto in area medica (6%) e in terapia intensiva (0%) occupati da pazienti covid-19.

La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 4,1% (media Italia 7%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni temporaneamente protetta, in quanto guarita da COVID-19 da meno di 180 giorni, pari al 6,5%. La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto la terza dose di vaccino è pari a 14,4% (media Italia 11,5%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni guarita da meno di 120 giorni, che non può ricevere la terza dose nell'immediato, pari al 3%. Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose (persone immunocompromesse) è del 17,5% (media Italia 40%).

Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose (over 80, ospiti RSA e fragili in fascia 60-79) è del 20,1% (media Italia 19,1%). La popolazione 5-11 che ha completato il ciclo vaccinale è pari 31,5% (media Italia 34,8%) a cui aggiungere un ulteriore 3,1% (media Italia 3,4%) solo con prima dose. L'elenco dei nuovi casi per 100.000 abitanti dell'ultima settimana per la provincia di Trento 304 (+74,7% rispetto alla settimana precedente).

“Assistiamo a una netta impennata dei nuovi casi settimanali (+58,9% rispetto alla settimana precedente) - dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe - che si attestano intorno a 255 mila con una media mobile a 7 giorni che supera quota 36 mila casi al giorno”.

Le nuove varianti

La flash survey dell’Istituto Superiore di Sanità condotta su campioni del 7 giugno conferma l’aumentata prevalenza delle sotto-varianti BA.4 e BA.5, rispettivamente all’11,4% (range 0-32,3%) e al 23,2% (range 8-100%), a scapito della BA.2 che scende al 63% (range 0% - 85,7%). 
“Gli ampi margini di incertezza - spiega Cartabellotta - sono determinati da un campionamento statistico insufficiente che, insieme alla cadenza mensile della flash survey, indicano che le attività di sequenziamento nel nostro Paese non sono state adeguatamente potenziate per rispondere tempestivamente alla diffusione di nuove varianti”. 

Al momento evidenze e dati confermano che BA.4 e BA.5 non si associano ad una maggior gravità della malattia COVID-19, ma sono più trasmissibili di BA.2 ed hanno una maggior capacità di evadere la protezione immunitaria da vaccino e da pregressa infezione, aumentando la probabilità di reinfezione. 

“L’eventuale impatto sui ricoveri ospedalieri delle nuove varianti - commenta Cartabellotta - dipende dall’entità nell’aumento dei casi, oltre che dai tassi di copertura vaccinale della popolazione con tre dosi, o quattro nelle persone vulnerabili”.  

Reinfezioni 

Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 24 agosto 2021-12 giugno 2022 sono state registrate in Italia oltre 532 mila reinfezioni, pari al 4% del totale dei casi. La loro incidenza nella settimana 9-15 giugno si è attestata al 7,4% (n. 13.152 reinfezioni), in aumento rispetto alla settimana precedente (6,3%). 

Cartabellotta: "Gimbe invita alla cautela per almeno tre ragioni"

“La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5 - conclude Cartabellotta - ha contribuito ad una netta ripresa della circolazione virale in tutto il Paese con effetti già evidenti anche sugli ospedali: in particolare, in area medica dove in 10 giorni si registra un incremento di oltre 700 posti letto occupati da pazienti covid. Di conseguenza, la Fondazione Gimbe invita alla cautela per almeno tre ragioni. Innanzitutto il numero dei positivi (circa 600 mila) è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te con notifica parziale dei test positivi; in secondo luogo, è impossibile stimare l’entità di questa risalita d’inizio estate e i tempi per raggiungere il picco; infine, lo stallo della campagna vaccinale ha generato una popolazione attualmente suscettibile all’infezione molto estesa: 4,03 milioni di non vaccinati, 5,51 milioni senza terza dose e 4,05 milioni di persone vulnerabili senza quarta dose. Di conseguenza, in questa fase della pandemia è fondamentale ridurre la circolazione virale, in particolare indossando la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati e in condizioni di grandi assembramenti anche all’aperto. Le Istituzioni, dal canto loro, devono potenziare la campagna vaccinale in tutte le persone a rischio di malattia grave, aumentando la copertura con la terza dose negli over 50 e con la quarta dose in tutte le persone vulnerabili incluse nella platea. Last not but least, evitare di disorientare la popolazione con proposte antiscientifiche e rischiose per la salute pubblica, quale l’abolizione dell’isolamento per i positivi”.

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