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Il caso

Benno Neumair: quando ha ucciso i genitori era capace di intendere e volere

Lo scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte d'Assise ha condannato il 31enne all'ergastolo

Quando uccise entrambi i genitori Benno Neumair era perfettamente capace d'intendere e di volere. È quanto viene riportato nelle motivazioni della sentenza con cui,  lo scorso 19 novembre, la Corte d'assise ha condannato il 31enne all'ergastolo per aver assassinato il padre Peter, di 63 anni, e la madre Laura, di 68, il 4 gennaio del 2021 nella loro abitazione di Bolzano. Benno era stato arrestato il 29 gennaio dello stesso anno e il 6 febbraio venne ritrovata la salma di Laura Perselli nell'Adige, nei pressi di Egna. Il medesimo fiume ha restituito anche il corpo di Peter Neumair.

"La Corte - scrive in una nota la presidente del Tribunale, Francesca Bortolotti - ha ricostruito sulla base dell'ampio materiale probatorio raccolto, i fatti del giorno dell'omicidio e di quelli successivi, analizzando tutte le testimonianze e i risultati delle indagini scientifiche di ogni tipo. Questo esame ha portato ad affermare oltre ogni ragionevole dubbio la commissione dei reati contestati da parte dell'imputato".

Per quanto riguarda il delitto di Peter Neumair, la Corte si è discostata dai risultati della perizia "e ha affermato la piena capacità di intendere e di volere del figlio".Quando al secondo omicidio, i giudici hanno condiviso "le conclusioni peritali che indicavano una piena capacità dell'imputato". Il disturbo di personalità di cui soffriva il giovane dunque non ha inciso sulla capacità d'intendere e di volere.

In merito all'omicidio della madre, "la Corte ha poi ritenuto sussistente l'aggravante della premeditazione in ragione delle modalità di commissione che si sono sostanziate in un vero e proprio agguato". Infine, nel comunicato diffuso dal Tribunale di Bolzano si legge che "l'avvenuta confessione da parte dell'imputato è intervenuta in un momento in cui il materiale probatorio raccolto era assolutamente sufficiente ad affermare la colpevolezza dell'imputato".

Fonte: Today

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