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Assegno unico: ecco cosa cambia dopo l’accordo tra sindacati e Provincia

Novità in arrivo per i precettori: se non ci accetta l’offerta di lavoro congrua, addio al sussidio

Accordo raggiunto sul tema dell’assegno unico tra sindacati, rappresentanti delle imprese e Provincia. Si tratta di un risultato decisamente importante sotto un doppio aspetto: da un lato perché comporta procedure più rapide e dirette per la firma del patto di servizio e per la sua attuazione, anche grazie a uno snellimento del rapporto tra precettore e centro dell’impiego, dall’altro perché è stato stabilito che chi prende l’assegno unico è tenuto ad accettare un’offerta di lavoro congrua. Altrimenti, addio per un anno al sostegno economico.

Gioiscono Cgil, Cisl e Uil attraverso i loro segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti: “Siamo stati i primi nel marzo del 2021 a chiedere alla giunta provinciale di implementare le politiche attive del lavoro anche rafforzando le condizionalità e attraendo i fondi del Pnrr in un quadro di consolidamento del nostro mercato del lavoro. Anche se il 90% dei percettori si attiva e trova occupazioni, restano comunque quelli che non lo fanno e che da adesso dovranno andare verso i servizi dei centri per l’impiego”.

Ora non resta che attendere l’attuazione da parte dell’esecutivo, confidando poi, come confermano i sindacati, che si punti anche ad intervenire anche sui centri per l’impiego: “Le politiche del lavoro trentine dovrebbero guardare ai modelli nordeuropei dove la dotazione di personale dei servizi pubblici per l'impiego è almeno tripla rispetto alla nostra”.

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