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La polemica / San Giuseppe / Via Giuseppe Mazzini

Aggressione di via Mazzini, la Lega: "Oggi nella nostra città si rischia la vita"

Il partito critica attraverso una nota il sindaco Ianeselli e le associazioni universitarie

Dopo l’aggressione a mano armata in via Mazzini a Trento dello scorso 3 ottobre, prende parola anche la Lega, criticando il sindaco Franco Ianeselli e le associazioni universitarie.

La vicenda

Erano circa le 4 di notte quando due ragazze che stavano passeggiando per una delle vie principali del centro città, praticamente deserta a quell’ora, si sono trovate faccia a faccia con un uomo che ha estratto un coltello. Le ragazze hanno urlato per chiedere aiuto, ma nessuno è accorso: una è riuscita a scappare e a chiamare il 112, mentre l’altra è stata bloccata con il coltello puntato alla gola e ha dovuto consegnare una collanina d’oro e un braccialetto.

"A Trento si rischia la vita"

A qualche ora di distanza dall’accaduto, è arrivato il comunicato della Lega: “Trento sembra ormai non essere più l'isola felice che tutti conoscevamo – si legge -. Sui social moltissimi studenti stanno chiedendo spiegazioni e una risposta immediata all’amministrazione comunale e alle autorità competenti”. Il partito lancia l’allarme dichiarando che gli studenti rischiano di abbandonare la città: “Tra lo sgomento generale – prosegue la nota - tantissime famiglie si stanno domandando se forse sia stata la scelta più adeguata mandare i propri figli a studiare a Trento”.

Poi l’affondo nei confronti del Comune: “La cruda verità è che oggi nella nostra città si rischia la vita – scrive la Lega – Questo fatto è l’ennesima dimostrazione che la sicurezza non è garantita e non è assolutamente una priorità per la giunta di centrosinistra che dimostra ancora una volta di essere incompetente nel tutelare i suoi cittadini e nel rendere vivibile la città”. Nel mirino Ianeselli e non solo: “Imbarazza il silenzio del sindaco e delle associazioni universitarie che, a fronte dei quotidiani femminicidi e violenze nel nostro Paese – conclude il comunicato -, non muovono nemmeno un dito per tutelare il diritto di una donna di girare liberamente da sola nel centro città, perché ad oggi tale diritto non è garantito”. 

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