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Entro l'estate via ai tamponi salivari: "Un'eccellenza trentina da esportare"

Presentata in Provincia la certificazione, giunta nelle scorse ore, per poter sperimentare questi test che potrebbero prendere il posto di quelli naso-faringei, più facili e rapidi

Con ogni probabilità entro l'estate prenderanno il via, in Trentino, i test salivari contro il Covid-19. La certificazione nazionale sul “metodo trentino” di rilevazione della positività o meno al Coronavirus arrivata nei giorni scorsi rappresenta, in pratica, il via libera a questa procedura. Messa a punto dall'Università di Trento, Cibio, Provincia ed Azienda Sanitaria, uno strumento che si potrà rivelare fondamentale per evitare la creazione di focolai.

Come funzionerà? Di fatto è un tampone salivare anziché naso-faringeo, che ognuno potrà prendere liberamente da solo. Prelevare un campione della propria saliva che poi sarà portato ad essere esaminato per avere, nel giro di massimo 24 ore, il responso. Ed avendo un responso chiaro e sicuro, tanto quanto quello del tampone naso-faringeo molecolare. “Ottenere questa certificazione non era affatto scontato – ha commentato il dottor Antonio Ferro dell'Apss – perché arriva da alcuni dei centri nazionali più all'avanguardia nella lotta al Coronavirus, fra cui il San Raffaele di Milano e lo Spallanzani di Roma. Una certificazione che approva il nostro metodo e chi ci darà un'arma in più molto importante per svolgere lo screening della popolazione. Se riusciremo a mantenere sotto controllo l'espansione del virus allora riusciremo a contenere anche l'epidemia”.

Nelle prossime ore si terrà un vertice organizzativo per mettere a punto i prossimi passi, ma se tutto andrà come pensano Università ed Azienda Sanitaria allora entro l'estate si potrà partire. Avendo, a regime, fra i duemila ed i tremila test salivari al giorno. “Arrivare a questo punto non era facile né scontato – ha aggiunto il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti – oggi presentiamo quella che è un'eccellenza trentina nella ricerca, da parte nostra vi sarà il massimo supporto affinché si possa iniziare al più presto”.

“Ci teniamo a fare la nostra parte in un periodo come questo – ha aggiunto Flavio Deflorian, Rettore dell'Università di Trento – la possibilità di svolgere un maggior numero di tamponi e di tenere sotto controllo la pandemia, accanto ovviamente alle vaccinazioni il tracciamento e le verifiche sono estremamente importanti”. Il vantaggio di questo metodo, come ha sintetizzato il virologo del Cibio Massimo Pizzato, è la facilità con la quale si può prelevare in autonomia un campione della propria saliva. “Dietro a questo metodo – ha spiegato Pizzato – c'è un macchinario di laboratorio che sulla saliva svolge la medesima procedura che si svolge per un tampone molecolare naso-faringeo”. Un metodo quello dei tamponi salivari che, un domani, potrà essere esportato in tutta Italia, così da facilitare la tracciabilità del virus. 

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