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Carriere alias, congedo mestruale e spazio ascolto: così gli studenti Medi vogliono la scuola

Carotta: "La scuola è per noi innanzitutto un luogo che ci aiuti a formarci come individui e ciò sicuramente non può avvenire se viene a mancare il diritto ad essere riconosciuti per le persone che siamo"

Tre i pilastri per una scuola più inclusiva e a misura dello studente: carriere alias, congedo mestruale e investimento nello spazio ascolto. È quanto richiesto dall'associazione Rete degli Studenti Medi di Trento che, a inizio marzo, ha deciso di lanciare una campagna dedicata. L'obiettivo è quello di rendere gli ambienti scolastici degli spazi aperti alle necessità e alle richieste di chi li vive, ovvero luoghi che ci tutelino e ci aiutino realmente a formarci come individui.

"Le carriere alias servono a modificare il nome anagrafico con il nome d'elezione, per persone che non si riconoscono con il sesso biologico e/o il nome assegnato alla nascita. Il congedo mestruale prevede invece due giorni di assenza giustificata al mese per persone utero munite che soffrano di patologie legate al ciclo mestruale." Descrive così gli strumenti oggetto della campagna Alberto Carotta, della Rete degli studenti Medi di Trento.

"Chiediamo inoltre un serio investimento nello spazio di ascolto per renderlo uno strumento effettivamente funzionante, che sia in grado di rispondere alle esigenze degli studenti e che riesca a coprire, soprattutto per le persone meno abbienti, la mancanza di un servizio fondamentale per tutti.
Sappiamo che queste non sono delle misure sufficienti a tutelare i bisogni degli studenti ma sono altresì un primo passo per raggiungere quell'idea di scuola per la quale lottiamo da sempre. La scuola è per noi innanzitutto un luogo che ci aiuti a formarci come individui e ciò sicuramente non può avvenire se viene a mancare il diritto ad essere riconosciuti per le persone che siamo" prosegue.

Secondo l'associazione, questi sono obiettivi che tornano a posizionare lo studente al centro, ascoltandolo e assecondando le necessità. "Ciò che davvero stiamo cercando di fare è trovare risposte ad un disagio giovanile dilagante, che deriva in parte anche da ambienti scolastici che non ci prendono in considerazione e sembrano non accorgersi di noi. La scuola deve iniziare ad essere non più un luogo di ansia, stress e competizione, quanto piuttosto un'istituzione in grado di accompagnare gli studenti nel percorso di affermazione della propria persona e di conoscenza di sé stessi, cosa che non accadrà mai finché le istituzioni scolastiche si rifiuteranno di permettere agli studenti stessi di usufruire di strumenti che possono aiutarli a sentirsi maggiormente riconosciuti e a sentirsi a loro agio in un posto che vivono in prima persona ogni giorno" dichiara Marco Nimis, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto, "carriere alias, congedo mestruale e sportelli d'ascolto funzionanti sono solo un primo passo verso l'inizio di un percorso più ampio che elimini lo stigma attualmente legato alla salute psicofisica e che apra un dibattito necessario rivolto a come supportare la nostra generazione e, soprattutto, come imparare ad ascoltarla" conclude.

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