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Spray e più rapidità: le nuove ricette della Provincia per gli orsi

Emerge dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato sul tema dei grandi carnivori

"Stiamo istituendo un gruppo di lavoro con esperti per rivedere i contenuti del Pacobace e delle normative correlate. Per quanto riguarda lo spray anti-orso, attualmente ancora non in uso, il percorso che si vuole seguire, è quello di procedere per estenderne l'uso a tutta la comunità e non soltanto al Corpo forestale". Lo ha detto Giulia Zanotelli, assessora all'Agricoltura della Provincia, che questa mattina è intervenuta al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato sul tema dei grandi carnivori presso il commissariato del governo di Trento e a cui hanno partecipato, con il prefetto Filippo Santarelli, i presidenti delle comunità di Valle, il presidente del Consiglio delle autonomie Paride Gianmoena e la direttrice generale del Comune di Trento Livia Ferrario.

Dunque dalla Provincia arrivano nuove regole da praticare con i grandi carnivori, a partire dall’estensione dell’uso dello spray antiorso a tutta la popolazione e non solo agli agenti del corpo forestale. Sono i due punti più importanti affrontati oggi nel corso di una riunione Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato sul tema dei grandi carnivori presso il Commissariato del governo.

"Non seguite gli orsi, nemmeno se siete in auto"

Critico il Movimento 5 Stelle, con il consigliere provinciale Alex Marini: “A parte l'abbattimento, che è solo una delle possibilità previste dal Pacobace e l'utilizzo dello spray anti orso, su cui ho espresso alcune perplessità, anche adesso mancano le soluzioni concretamente percorribili e molte proposte di buon senso vengono respinte. Come quella per mantenere attivo un servizio di custodia e informazione nelle valli maggiormente abitate dall'orso gestito da personale specializzato. Ho anche ricordato i ritardi nell'attuazione delle decisioni prese a livello di Argealp e Euregio. Così come non risulta che il tema dei grandi carnivori sia mai stato portato nelle istituzioni europee. Le soluzioni tecnologiche per ridurre i rischi per la popolazione ci sono eccome, ma qui pare non si vogliano mettere in campo preferendo adottare la politica della paura”.

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