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Rinforzi nel Soccorso Alpino: arrivano le nuove unità cinofile

Hanno partecipato al corso, le unità cinofile del Soccorso alpino e speleologico provenienti da tutta Italia

Sono tre le nuove unità cinofile, più un cucciolo che ha ottenuto il brevetto di classe A, che andranno a rinfoltire le fila del Soccorso alpino e speleologico del Trentino. L'Altopiano della Paganella ha accolto, dal 28 maggio al 4 giugno, il corso unità cinofile da ricerca di superficie e unità cinofile molecolari, organizzato dalla scuola delle unità cinofile del corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico. Sono 15 i brevetti consegnati alle nuove unità cinofile, tre delle quali con specialità molecolare e che ora potranno prendere parte agli interventi di ricerca in superficie di persone disperse. 

Trenta le unità cinofile di superficie e quattro le unità cinofile molecolari, invece, che hanno superato il primo step, l’idoneità di classe A, e che possono quindi accedere alla fase successiva della formazione per arrivare ad ottenere il brevetto di operatività nella specialità della ricerca in superficie. 

Nuove unità cinofile per il Soccorso Alpino



Hanno partecipato al corso, le unità cinofile del Soccorso alpino e speleologico provenienti da tutta Italia: Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino, Valle d'Aosta, Veneto e Lazio. Dieci gli istruttori e le istruttrici della Scuola nazionale delle unità cinofile impegnati nell’organizzazione dei simulati di ricerca e delle prove tecniche, nonché nella valutazione dei binomi uomo-cane.

Sul gruppo montuoso della Paganella le unità cinofile hanno operato su terreni diversi, così come potrebbe succedere in un intervento reale: dal sentiero montano al bosco, dalla parete rocciosa al canyon, dalla dolina alla frana. Oltre ai simulati di ricerca, un’attenzione particolare è stata rivolta agli aspetti più tecnici di progressione in ambiente montano e impervio, con la collaborazione della Scuola nazionale tecnici. Cane e conduttore hanno effettuato calate dalle pareti rocciose in corda doppia e risalite con tecniche alpinistiche; inoltre, sono stati elitrasportati in quota dall’elicottero di Trentino Emergenze per simulare una ricerca di persone disperse in quota. Approfonditi anche gli aspetti che riguardano l’utilizzo del Gps, della cartografia, delle comunicazioni radio, grazie al supporto della Scuola direttori operazioni di soccorso del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Per quanto riguarda le unità cinofile molecolari, il loro addestramento si è svolto sia in ambiente boschivo impervio, sia in ambiente urbano, scenario dove spesso viene richiesto il loro intervento per scovare una traccia odorosa. 

"Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato all’organizzazione e alla buona riuscita di questo corso - dichiara il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino Walter Cainelli -. I responsabili e gli istruttori delle Scuole nazionali, i soccorritori del servizio provinciale trentino che hanno fatto i figuranti, il Nucleo Elicotteri della Provincia Autonoma di Trento, i comuni di Andalo, Fai della Paganella e Molveno, Andalo Vacanze per la cura della logistica, i gestori degli impianti di risalita e il corpo forestale. Un grande ringraziamento va anche a tutte le unità cinofile del corpo, per l’impegno e la professionalità che mettono in ciò che fanno. Le competenze richieste per essere una unità cinofila del Soccorso Alpino implicano un percorso formativo impegnativo sia da un punto di vista tecnico, sia per la passione e la dedizione necessari all’addestramento del cane. Nonostante il progresso della tecnologia non dobbiamo dimenticare che il binomio uomo-cane spesso è ancora l’elemento chiave per risolvere positivamente determinati intervento di ricerca. Da qui si capisce l’importanza data alla formazione continua dei nostri tecnici". 

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