"M90? Se li avesse davvero inseguiti, li avrebbe raggiunti"

A distanza di mesi dalla tragedia di Andrea Papi a Caldes, l’orso torna a far paura in val di Sole. Nel pomeriggio di domenica 28 gennaio infatti l’esemplare M90, monitorato da mesi dopo diversi avvistamenti, avrebbe inseguito per circa un chilometro una coppia di escursionisti nei boschi vicino a Mezzana. La Provincia ha già chiesto all’Ispra il via libera per procedere all’abbattimento del plantigrado: Simone Stefani, vicepresidente della sigla animalista Lav e responsabile di Lav Trentino, ha commentato la vicenda in esclusiva per TrentoToday.

Vicepresidente Stefani, c’è il rischio che M90 possa diventare una nuova JJ4?
"Purtroppo sì, perché il presidente Fugatti non perde mai occasione per proseguire la sua guerra contro gli orsi e inserirne altri nella lista di animali che vuole uccidere". 

Che idea si è fatto circa quanto accaduto a Mezzana?
"Ci troviamo davanti a un caso di corretto comportamento degli escursionisti coinvolti, con cui peraltro mi complimento, una situazione priva di criticità risolta in pochi minuti. La politica dovrebbe sottolineare questo aspetto per far capire che è il modo giusto di affrontare simili episodi, invece rischiamo un altro caso di orsofobia".

Ma è possibile che un orso, di fronte a questi atteggiamenti corretti sottolineati, insegua delle persone per quasi un chilometro? 
"Se l’orso avesse voluto raggiungere la coppia e aggredirla, lo avrebbe fatto in pochi secondi o comunque avrebbe aumentato la velocità. Ciò invece a quanto sappiamo non è successo. L’animale stava normalmente proseguendo per la sua strada quando c’è stato l’avvistamento e ha proseguito nella sua direzione senza assumere alcun atteggiamento aggressivo. Non siamo davanti a un caso di falso attacco o di un animale sceso in paese, è tutto successo nei boschi". 

Quindi un caso in qualche modo un po’ ingigantito? 
"Diciamo che l’emotività dei residenti in zona ha fatto la sua parte, visto che si parla della val di Sole dove pochi mesi fa c’è stata la tragedia di Andrea Papi. Ma in un territorio di montagna come dinamica mi pare sia stata abbastanza normale". 

Vuol dire che la gente ha paura? 
"Sì, e anche comprensibilmente dopo la vicenda di Caldes, abbiamo un grosso problema sorto da quella che è stata una mala gestione del ripopolamento degli orsi nella zona".

E come intervenire? 
"Abbiamo esemplari resi confidenti dall’attività dei cacciatori, che per i loro interessi sistemano cassonetti e mangiatoie per la fauna selvatica e praticano il foraggiamento degli animali in zone non idonee perché troppo vicine ai centri abitati. Così questi si avvicinano e man mano hanno sempre meno paura dell’uomo. Bisognerebbe intervenire in quella direzione, e ovviamente aumentare anche le risorse per il controllo e monitoraggio del territorio, che invece paiono destinate a rimanere uguali o calare ancora". 

La Provincia vuole abbattere M90

La Provincia pare intenzionata a chiedere l’abbattimento di M90, voi come Lav come vi muoverete di conseguenza? 
"Intanto vediamo cosa dice l’Ispra. Quello che è certo è che siamo di fronte al caso di un orso radiocollarato, facilmente monitorabile e che non ha fatto male a nessuno, quindi un decreto di abbattimento sarebbe del tutto incomprensibile. Anche perché, come abbiamo ribadito più volte, l’uccisione di animali non ha nulla a che vedere con la sicurezza delle persone". 

Rispetto ai precedenti casi però ora Fugatti è forte di questa nuova legge che fissa un numero massimo di orsi abbattibili in un anno. 
"Noi speriamo ancora che il consiglio provinciale emendi questa proposta di legge. Gli strumenti per abbattere orsi veramente pericolosi che scendono in paese e uccidono persone ci sono già, sono nel Pacobace, quindi non serve ampliare queste possibilità. Servirebbe invece introdurre gli elementi che ho citato prima per aumentare davvero la sicurezza delle persone".