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Riflessioni

Montagna, Facchini (Sat): "Servono decisioni forti"

Non si può più spostare l'impegno, da "Agenda 2020" siamo già verso l’orizzonte "Agenda 2050". Così si sposta il problema

"Questo è un nuovo tragico grido di dolore che la nostra terra sta lanciando e che lascia ammutoliti e impotenti". Con queste parole interviene la presidente della Sat, Anna Facchini sulla tragedia avvenuta sulla Marmolada nel primissimo pomeriggio di domenica 3 luglio. "Un grido di dolore che è anche una testimonianza e un segnale sul futuro. A mandarlo la montagna, uno spazio di vita che non si può chiudere o limitare, una montagna che nella fragilità di un crollo dimostra tutta la sua potenza e la sua forza devastatrice".

Facchini ricorda come, ancora nel 2007, aveva organizzato un congresso dedicato a "Montagne e cambiamenti climatici" e, ricorda come "ancora fosse troppo forte la voce dei negazionisti. A cosa abbiamo assistito dopo a livello mondiale? Qui è questione di pianificazione territoriale, di modifica dei modelli di sviluppo, di gestione nell’uso del suolo, di approvvigionamento energetico, di nuovi modelli di logistica e di infrastrutture". Secondo la Società degli alpinisti tridentini, solo con decisioni forti "forse attenueremo quello che è in atto come cambiamento climatico". È un atto di coraggio quello che serve, per dire "Stop" quando serve. "Invece - commenta la Sat - siamo la generazione del 'sì, ma'. Servono decisioni forti". 

Perché non si può più rimandare

"Le Alpi - afferma la presidente della Sat - sono una piccola parte del sistema ambientale della Terra. E le politiche mondiali continuano a spostare la data degli impegni che ci dobbiamo assumere. Agenda 2020, Agenda 2030 e adesso siamo già verso l’orizzonte dell’Agenda 2050. Si sposta il problema. Il monito va a tutti i decisori politici di ogni ordine e grado, perché una vera politica di incentivazione alla salvaguardia del pianeta è lontana da venire. Dobbiamo avere il coraggio di dire 'no'  quando va detto". 

Il nostro futuro lo hanno in mano i nostri bambini, che alle elementari parlano, imparano e studiano di inquinamento, ambiente, rispetto e tutela. La classe politica deve essere attenta a queste nuove esigenze. "La montagna non è mai stata ferma - conclude Facchini -, ce lo spiegano bene i geologi, gli scienziati e oggi anche i glaciologi. Mi meraviglio della meraviglia che ha suscitato questo episodio climatico in Marmolada". 

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