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Il Trentino è il territorio più virtuoso per numero di vaccinati

A dirlo è il report settimanale della fondazione Gimbe: solo il 4 per cento (al netto dei guariti) di chi ha più di cinque anni non è vaccinato

Il Trentino è il territorio più virtuoso per numero di vaccinati. A dirlo è il report settimanale (11-17 maggio) della fondazione Gimbe, pubblicato oggi, giovedì 19 maggio. Nella nostra provincia solo il 4 per cento della popolazione con più di 5 anni (al netto dei guariti da meno di 180 giorni) non ha ricevuto nessuna dose contro il covid. La media nazionale è del 7 per cento.

Vaccinazioni report fondazione Gimbe 19 maggio 2022

In totale in Italia sono ancora 4,03 milioni le persone attualmente vaccinabili. Il dato peggiore si registra in Calabria dove la quota arriva al 10,2 per cento. Se si guarda solo alla fascia 5-11 anni, in fondo alla classifica c'è invece la provincia di Bolzano dove solo il 20,7 per cento dei bambini è coperto a fronte di una media nazionale del 38 per cento.

“Le evidenze scientifiche internazionali dimostrano tuttavia - scrive la fondazione - che la protezione vaccinale nei confronti della malattia grave inizia a calare dopo 120 giorni dalla somministrazione del booster”. In Italia, a partire da metà febbraio, si rileva un progressivo aumento del tasso di mortalità negli over 80 (da 28,8 a 40,1 decessi per 100mila persone) e nella fascia 60-79 anni (da 3,4 a 4,9 decessi per 100mila persone), con conseguente numero assoluto di decessi molto elevato nelle fasce più anziane della popolazione, in particolare negli over 80. Anche per questo – afferma il presidente Nino Cartabellotta – “aspettare l’autunno per effettuare la quarta dose con vaccini ‘aggiornati’ è molto rischioso per le persone vulnerabili che, al contrario, devono ricevere l’ulteriore booster a 120 giorni dalla terza dose”.

La situazione contagi e varianti

Il report dall’11 al 17 maggio rileva una diminuzione di tutti i parametri considerati: i nuovi contagi da covid (dai 286.350 della settimana precedente agli attuali 243.932), i decessi (da 842 a 763), i pazienti ricoverati con sintomi (da 8.579 a 7.465), le terapie intensive (da 358 a 337). In Italia gli attualmente positivi sono 967.401 (a fronte dei 1.082.972 della scorsa settimana).

Rallenta tuttavia la discesa dei nuovi casi settimanali (-14,8 per cento rispetto al -27,5 per cento della settimana precedente). Si registra inoltre un calo del numero dei tamponi totali (-12,4 per cento): da 1.971.656 della settimana 4-10 maggio a 1.727.246 della settimana 11-17 maggio.

Sul fronte varianti, l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha documentato nel nostro Paese la netta prevalenza della sotto-variante Omicron BA.2 che ha quasi completamente soppiantato la BA.1. Le nuove sotto-varianti BA.4 e BA.5 si attestano rispettivamente allo 0,47 per cento e allo 0,41 per cento, ma hanno una trasmissibilità del 12-13 per cento superiore rispetto a BA.2, nonché una maggior capacità di evadere la protezione immunitaria, aumentando la probabilità di reinfezione e determinando una maggiore resistenza agli anticorpi monoclonali. Queste caratteristiche hanno indotto lo scorso 13 maggio l’European centre for disease prevention control (Ecdc) a classificare BA.4 e BA.5 come “varianti di preoccupazione”. “L’Ecd ha altresì dichiarato - spiega Cartabellotta - che le nuove sub-varianti non sembrano causare una maggior gravità della malattia. Tuttavia, un rilevante aumento dei casi nelle prossime settimane/mesi potrebbe avere un impatto rilevante sui ricoveri ospedalieri”.

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