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Al premio Melchionna 200 racconti, poesie e foto da tutta Italia

Il premio dedicato a Giuseppe Melchionna, che ha speso tutta la sua vita per scardinare le barriere architettoniche e culturali sulla disabilità in Trentino, è arrivato alla sesta edizione

Si è svolta sabato 4 giugno al Polo Vigilianum di Trento la cerimonia di premiazione della sesta edizione del premio Melchionna, il concorso letterario e fotografico organizzato dall’associazione Prodigio in memoria del fondatore Giuseppe Melchionna, scomparso nel 2016 dopo una vita dedicata all’attivismo per i diritti delle persone con disabilità.

Quasi 200 i racconti, le poesie e le fotografie di autori e autrici dai 9 ai 90 anni arrivati da tutta Italia, ma anche dal Regno Unito e dal Canada per portare avanti il suo messaggio a favore dell’inclusione e del rispetto della diversità.

Chi era Giuseppe Melchionna

Rimasto tetraplegico nel 1979, appena diplomato, a causa di un incidente stradale, Giuseppe Melchionna, conosciuto nel quartiere della Clarina come “Pino”, ha speso tutta la sua vita per scardinare le barriere architettoniche e culturali sulla disabilità in Trentino. Fondatore della cooperativa La Ruota per il trasporto delle persone con difficoltà motorie, fu promotore dello sviluppo dell’edilizia abitativa domotica, attivista nelle scuole per la prevenzione dei rischi alcol-correlati e nel 1999 fondò la rivista bimestrale pro.di.gio., acronimo di Progetto di Giornale, per dare voce a chi non ne aveva.

Dal 2016, anno della sua scomparsa, ad oggi hanno partecipato al concorso letterario e fotografico in sua memoria circa 800 persone e numerosi gruppi classe provenienti da tutta Italia e anche dall’estero.

A vagliare gli elaborati - che quest’anno dovevano essere dedicati ai “legàmi” che ci definiscono nel nostro rapporto con gli altri, ma anche con i ricordi, luoghi, animali e cose - una meticolosa e paziente giuria composta dal direttore di Vita Trentina Diego Andreatta, dalla responsabile Ufficio accreditamento, relazioni con il terzo settore e volontariato della Provincia autonoma di Trento Flavia Castelli, dalla poetessa Nadia Martinelli, dal direttore di Fondazione Fontana Pierino Martinelli e dal professore di lettere Paolo Tavonatti.

Le opere più meritevoli sono state premiate con dei buoni acquisto libri, mentre le opere dei primi 10 classificati di ogni sezione sono state inserite in un’antologia cartacea e con una stampa del vignettista Maurizio Menestrina, educatore Anffas ideatore del “pesce grazie”.

I trentini premiati

Ad aggiudicarsi il primo premio della sezione poesia con l’opera in dialetto trentino “Dopo tant tèmp” è stato l’autore di Mattarello Ivano Chistè.
Tra i finalisti di questa sesta edizione anche i giovani autori trentini Erica Bellotti, Sara Soini e Giacomo Carbonara.

Molto sentita anche la partecipazione delle scuole, che ha visto sul podio quattro istituti trentini: per la sezione scuole superiori si è aggiudicata il premio unico la classe IID acconciatura dell’Opera Armida Barelli di Rovereto con la professoressa Nives Manni. Per la sezione scuole primarie ha vinto il premio unico la classe VC dell’istituto comprensivo Antonio Bresciani di Ala con la maestra Arianna Cavagna. Finalisti anche la classe VB della stessa scuola con la maestra Elena Caprara e un gruppo di ragazzi dell’Istituto comprensivo Isera-Rovereto con l’insegnante Silvia Ciech. Tra loro il vincitore unico della sezione minori, Cristian Di Cecco, che ha portato una descrizione di suo nonno.

Il 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, verrà lanciato il bando della settima edizione del concorso.

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