"Orsi attirati in città dai rifiuti, basta alimentare paura"
Così l'Enpa torna a chiedere misure di prevenzione dopo l'avvistamento di un orso ad Arco
"Con i plantigradi si impara a convivere adottando quelle misure di prevenzione che l'Ente nazionale protezione animali (Enpa) chiede da anni e che la Provincia Autonoma di Trento continua a non voler applicare. L'unica preoccupazione della Pat, invece, sembra essere quella di terrorizzare la popolazione a ogni avvistamento, alimentando un clima di paura e di odio che non giova a nessuno". Così l'Enpa dopo l'avvistamento di un orso lungo le vie di Arco.
"Ancora oggi, a due mesi e mezzo di distanza dalla tragedia di Clades - denuncia l'associazione, che da anni chiede alla Provincia un'azione decisa sul versante della prevenzione - in diverse località del Trentino non sembra esserci alcuna traccia di quei cassonetti anti-orso che svolgono una funzione fondamentale nel tenere gli animali lontani dai centri abitati. I plantigradi infatti sono animali schivi che non amano il contatto con l'uomo ma che vengono attirati nelle zone urbane proprio dai rifiuti, vale a dire dalla disponibilità di cibo in abbondanza".
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"In un contesto normale, la politica e le istituzioni sarebbero immediatamente corse ai ripari, ponendo fine a quella situazione di inadempienza che si protrae ormai da troppo tempo. In Trentino, invece, si preferisce soffiare sul fuoco della paura e dell'intolleranza, alimentando l'odio contro gli animali. Per questo - prosegue la Protezione Animali- chiediamo alla Procura di Trento di compiere tutte le opportune verifiche per accertare che le ripetute omissioni sul fronte dell'applicazione dei metodi di prevenzione e sulla promozione delle campagne di informazione per residenti e turisti non configuri, come ipotizziamo, una violazione delle norme italiane ed europee", ha concluso l'Enpa.