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Vaccino e obbligo: è possibile in Italia?

Sono diverse le persone che si chiedendo perché il governo non abbia già imposto tale obbligo e se vi siano i presupposti giuridici

Dell'obbligo vaccinale per contrastare la pandemia da coronavirus, se ne parla da tempo. L'Austria è stato il primo paese europeo a imporre sanzioni ai propri cittadini no vax. Anche questo ha spinto alla riaccensione del dibattito sui presupposti per rendere il vaccino anti covid obbligatorio in Italia.

"Continuiamo a chiedere al governo e al parlamento di valutare la necessità di adottare una norma legislativa che sancisca l'obbligo alle vaccinazioni" chiede il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra che oggi partecipa alla manifestazione unitaria di Cgil, Cisl, Uil Veneto in Piazza Ferretto a Mestre. "Il vaccino è l'unico arma che ci consentirà di battere il covid. Ecco perché serve un'azione di assoluta responsabilità. Dobbiamo valutare questa necessità per spingere le vaccinazioni" chiosa Sbarra. 

Sono diverse le persone, in Italia, che si chiedendo perché il governo non abbia già imposto tale obbligo e se vi siano i presupposti giuridici. Una prima risposta viene da Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale che spiega come a suo giudizio l'obbligo vaccinale è costituzionale. "Pacifico e conclamato" dice in un'intervista al Messaggero, dove spiega che gli articoli della Costituzione a cui bisogna fare riferimento sono "l'articolo 16 è quello in cui si parla delle possibili limitazioni alla libertà di circolazione e soggiorno mentre l'articolo 32 è quello in cui si dice che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Entrambi - dice - esprimono un concetto che è già presente nell'articolo 2 della Costituzione: ci sono diritti fondamentali inviolabili della persona e ci sono i doveri inderogabili, tra cui quelli di solidarietà sociale". Secondo Flick, "non c'è da discutere, come dimostrano i vaccini previsti per l'ammissione scolastica dei bambini. Se così non fosse - dice - vivremmo in perenne incostituzionalità da quando i vaccini sono stati introdotti per legge e definiti vincolanti salvo l'ipotesi in cui non possa essere somministrato per ragioni specifiche".

A ribadire il concetto è Gaetano Azzariti, costituzionalista dell'università La Sapienza che in un'intervista al Corriere della Sera, spiega come l'obbligo vaccinale sia costituzionale "in casi estremi e a determinate condizioni". Per Azzariti, "se la situazione pandemica dovesse aggravarsi. In estrema ratio si potrebbe decidere di arrivare all'obbligo vaccinale". Chi lo dovrebbe decidere? "La politica e la scienza insieme. Dovrebbero ritenere - afferma - che per raggiungere l'obiettivo della salute l'obbligo del vaccino diventi necessario. Del resto durante questa pandemia ci è già capitato di avere a che fare con obblighi che hanno inciso sui diritti costituzionali fondamentali" conclude.

Fonte: Today.it

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