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Agricoltura

La Trentina cambia, un’unica cooperativa da 700 soci

Firmato l'accordo di fusione nel settore della frutticoltura

La Trentina - il consorzio con sede a Trento che vanta una produzione media di 60mila tonnellate di frutta per 1.300 ettari coltivati e un fatturato di medio di 35 milioni di euro - è diventata un'unica cooperativa da 700 soci distribuiti in cinque valli trentine. L’azienda è oggi il quarto polo a livello nazionale nella produzione di mele.

La fusione tra i soci delle cooperative - la cooperativa valli del Sarca, la 5 Comuni, la cooperativa Casa, Cofav e la cooperativa La Trentina - rappresenta la tappa finale di un percorso volto a "una maggiore efficienza e snellezza operativa a beneficio di tutti soci". Il piano di sviluppo si focalizza infatti sull’efficienza dei costi, tramite le sinergie tra Melinda e La Trentina, la commercializzazione e il marketing centralizzati, la qualità del prodotto e l’ammodernamento del mix varietale.

"Questa tappa sancisce un traguardo significativo non solo per la nostra realtà, ma anche per tutto il sistema frutticolo trentino che si presenterà ancora più unito e stabile in un mercato altamente competitivo", ha detto il presidente del consorzio La Trentina Rodolfo Brochetti. "In un mercato europeo delle mele ormai saturo, dove l’offerta supera la domanda – ha proseguito Paolo Gerevini, direttore generale del consorzio Melinda – è fondamentale ottenere la massima efficienza e varietà performanti".

Come sottolineato nel corso delle trattative di questi ultimi mesi, "lo scopo primario dell’organismo centralizzato sarà quello di migliorare il posizionamento de La Trentina con l’obiettivo di stabilizzare il valore del liquidato". È dal 2017, infatti, che le principali organizzazioni di frutticoltori del territorio lavorano in sinergia per aprirsi a nuove opportunità di crescita. 

L’ottimizzazione dei costi inciderà sull’innalzamento della qualità produttiva, consentendo di raggiungere risultati commerciali che permettano di garantire un livello di remunerazione soddisfacente del prodotto conferito dai soci. I benefici potranno giovare agli agricoltori soprattutto in stagioni come quella in corso, caratterizzata da situazioni produttive non ideali e, dunque, più difficile rispetto alle precedenti.

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