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Altro che social network e influencer: a scuola tornano le "letterine" anonime

Il caro e vecchio pezzo di carta: niente di meglio per garantire la privacy ed affidare dubbi e perplessità ad un team di esperti. Ecco il progetto di Alternart

Nell'epoca degli smartphone e dei social network a scuola tornano le "letterine". Sì, quelle di carta, scritte a penna. Attraverso una cassetta postale le ragazze ed i ragazzi potranno scrivere i loro dubbi, le loro esperienze, le loro riflessioni nero su bianco. A rispondere sarà un team di esperti, che ogni settimana leggerà le lettere degli studenti e risponderà a ciascuno. Ultimo dettaglio: per garantire l'anonimato totale le cassette postali sono state installate nei bagni.

Box Populi: ecco il progetto nelle scuole

L'idea è dell'associazione Alternart, in collaborazione con Art.e.do., e si chiama "Box Populi". Le prime "box" sono arrivate in questi giorni nei bagni maschili e femminili del Liceo Prati, del Liceo Vittoria e del Liceo Scholl di Trento. Tra i "luoghi sensibili" individuati dai promotori dell'iniziativa non ci sono, però, solamente le scuole ma anche alcuni luoghi di ritrovo per la fascia d'età di riferimento come l'Urban Coffe del quartiere Le Albere e via Cavour, in centro storico. 

"Sempre più di frequente - spiega il comunicato di presentazione dell'iniziativa, a cura di Alternart - ci troviamo di fronte a ragazzi di età sempre più precoci che hanno a che fare con il vasto mondo dei social media, esposti ad influencer che ne condizionano moda e comportamenti e chat virtuali dove si incontrano persone che non si conoscono. È nostro compito, in quanto adulti, non demonizzare il loro modo di entrare in contatto con il mondo, così da evitare chiusure e atteggiamenti ostili ma iniziare invece a comprenderli e ad utilizzarli per relazionarci con loro".

Lettere anonime e risposte "social"

Il caro, vecchio, pezzo di carta: non c'è niente di meglio per garantire la privacy, l'assoluto anonimato delle lettere, in un'epoca in cui ogni nostra interazione con gli altri attraverso la rete è legata al nostro numero di telefono, al nostro profilo, spesso alla nostra immagine. Il ritorno a questo metodo di comunicazione "analogico" vuole far riflettere anche su questo. La risposta, però, arriverà via social network: una volta alla settimana le risposte degli esperti saranno pubblicate su un apposito canale Instagram, con l'obiettivo di stimolar il dibattito tra i ragazzi. 

"I giovani sono un bene prezioso - conclude Antonella Fittipaldi, vicedirettrice di Alternart - fonte inestimabile di originalità che se coinvolti con mezzi a loro congeniali possono contribuire a portare cambiamento e innovazione in tutti i settori, anche nell’ambito della prevenzione. Più che mai riteniamo ci sia l’esigenza di rendere i giovani attivi, stimolandoli a portare innovazione e sensibilità partendo proprio dai loro bisogni".

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